Politiche

Quanto guadagnano
le pensionate italiane

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Il recente Rapporto annuale dell’INPS ci comunica che oltre la metà delle pensioni erogate dall'istituto non arriva a 500 euro al mese. La quota sale al 79% se si considera la soglia dei 1.000 euro lordi mensili. L'11,1% presenta importi compresi tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili e il 9,9% superiori ai 1.500 euro. Per quanto riguarda le pensioni da 500 a 1.000 euro mensili, prevalgono le pensioni femminili con il 30,5% rispetto al 24,9% delle pensioni maschili. La tendenza si inverte nelle classi di importo più elevato, laddove le pensioni dei titolari maschi presentano pesi percentuali nettamente più significativi: il 18,9% tra i 1.000 e i 1.500 euro mensili (contro il 5,6% per le donne) e il 20,2% con importi superiori ai 1.500 euro mensili (a fronte di appena il 2,6% per le pensioni erogate alle donne).

 

Pensioni vigenti per classe di importo e sesso • anno 2010


 Fonte:INPS

 

La causa di queste differenze può essere ricondotta in linea di massima alle caratteristiche strutturali del sistema, che tendenzialmente ripropongono in campo previdenziale le differenze/discriminazioni incontrate dalle donne nel mercato del lavoro (più volte discusse su questo sito, si vedano tra gli altri gli articoli contenuti nel dossier pensioni).  Le donne sono sottorappresentate tra i beneficiari di pensioni di anzianità, ma sono circa l’87 per cento dei beneficiari di pensioni come coniuge superstite, che sono al massimo il 60 per cento della pensione originaria.

Il genere denota non semplicemente le categorie di maschio e femmina ma i ruoli sociali e le relazioni che si modellano sugli schemi di lavoro pagato e non pagato durante il corso della vita. Nella nostra società, il modello tipicamente maschile di occupazione continua, senza interruzioni e a tempo pieno, contrasta con uno tipicamente femminile che è discontinuo e a tempo parziale, con periodi di interruzione dovuti alla cura della famiglia (maternità, cura genitori anziani …). In generale, la differenziazione nei ruoli degli uomini e delle donne varia in corrispondenza al tipo di società in cui si vive, ovvero se si è in un contesto “casalinga donna - maschio capofamiglia” o se si è in presenza di una divisione dei ruoli più ugualitaria.