Forze di lavoro e non forze di lavoro, e loro componenti, secondo le definizioni statistiche internazionali

Occupati, disoccupati, inattivi

di Roberto Cicciomessere

Secondo la definizione standardizzata dall’International Labour Oganization (ILO), adottata da tutti gli istituti statistici di tutti i paesi del mondo, è considerato occupato chi ha più di 15 anni e ha svolto almeno un’ora in un’attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura, oppure ha svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare. I dipendenti assenti (ad esempio per ferie o malattia) sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione.

Per essere considerati disoccupati (in cerca di occupazione) occorre soddisfare contemporaneamente due condizioni: aver effettuato almeno una azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane precedenti ed essere disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive. E’ considerato disoccupato anche chi inizierà un lavoro entro tre mesi ed è disponibile a lavorare entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro. Occupati e disoccupati costituiscono le forze di lavoro.

Gli inattivi comprendono le persone che non fanno parte delle forze di lavoro e cioè non lavorano e non sono in cerca di un’occupazione (disoccupati).

Le forze di lavoro potenziali (definizione introdotta dall'Eurostat, 2011), sono costituite dagli inattivi disponibili a lavorare, ma che non cercano attivamente un’occupazione e dagli inattivi che cercano un’occupazione, ma che non sono disponibili a lavorare immediatamente.


Source URL: http://www.ingenere.it/articoli/occupati-disoccupati-inattivi