La Regione Toscana cancella il premio per la storia delle donne
La regione Toscana ha ritirato il suo sostegno economico al premio intitolato a Franca Pieroni Bortolotti, fiorentina, antifascista, pioniera degli studi di storia delle donne in Italia. Per onorarne la memoria nel 1990 era stato istituito un premio per le due migliori tesi magistrali o di dottorato di storia delle donne, con la responsabilità scientifica affidata alla Società Italiana delle Storiche. Le giovani – e ormai anche qualche giovane uomo – che hanno ricevuto il premio o la menzione, e/o il sostegno alla pubblicazione nella collana del premio, hanno poi confermato la loro vocazione scientifica con un impegno di alto livello nelle università italiane, e a volte straniere. Ciononostante il 7 marzo di quest’anno il Consiglio regionale della Toscana di sua iniziativa e senza nemmeno darne notizia alla Società delle Storiche ha deciso di non sostenere più il premio. E questa non sarebbe una notizia. Sono tempi difficili per la cultura che spesso è la prima vittima dei tagli.
La notizia è a cosa la Regione Toscana ha deciso di destinare i suoi fondi per le celebrazioni. Dimentichiamoci della Pieroni Bortolotti, delle sigaraie toscane che ha studiato, della sua ricostruzione pioneristica dei movimenti femminili in Italia. Dimentichiamoci degli studi di storia delle donne. Cose troppo serie. Invece d’ora in poi la Regione celebrerà il conferimento del titolo di Granduca della Toscana a Cosimo I de’ Medici, ad opera di Papa Pio V, il 27 agosto 1569. Una pietra miliare, lo apprendiamo ora, nella costruzione della “identità toscana”. Che il premio sia la prima vittima illustre dell’eccessiva popolarità della serie televisiva “I Medici”?