Si può misurare il benessere? Gli ultimi dati raccolti dall'Istat nel rapporto Bes
Misurare il benessere
Si può misurare il benessere? È quello che sta facendo il rapporto Bes dell'Istat, nato nel 2010 con l'obiettivo di misurare il benessere equo e sostenibile della popolazione valutando il progresso da un punto di vista non solo economico ma anche sociale e ambientale. Il video (a cura di Daria Squillante) riassume i risultati più importanti raccolti nel 2018. Tra gli aspetti analizzati anche quello relativo a lavoro e conciliazione dei tempi.
Secondo il rapporto, nel corso dell’ultimo anno:
- il tasso di occupazione italiano è aumentato a un ritmo inferiore a quello della media europea determinando una modesta crescita del gap a sfavore dell’Italia: misurata sulla fascia di età con 20-64 anni la distanza è di circa 10 punti rispetto alla media europea, con un divario più ampio per le donne.
- si riduce leggermente il differenziale di genere per l’occupazione, che scende nuovamente sotto i 20 punti (19,8 punti percentuali di differenza rispetto a 20,1 punti percentuali dell’anno precedente); ma ancora poco più di una donna ogni 2 ha un’occupazione contro il 72,3% degli uomini.
- aumenta la quota degli occupati che possiedono un titolo di studio superiore a quello più frequentemente posseduto per svolgere quella professione (24,2%, 0,4 punti percentuali in più rispetto al 2016). Questo fenomeno coinvolge soprattutto gli occupati di 25-34 anni (37%), e in misura maggiore le donne (26%).
- più di una donna straniera su quattro vorrebbe lavorare e non lo fa (26,6%, era 28,4% nel 2016), 2,4 punti percentuali in più rispetto alle italiane.
- il lavoro sotto retribuito è più diffuso tra la popolazione straniera (24,2%, è 8,1% tra gli italiani) e in particolare tra le donne (30,2%, è 9,1% tra le italiane).
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