Continuiamo a parlare di Brexit con un articolo firmato da tre studiose del Regno unito, Colette Fagan, Nina Teasdale e Helen Norman
Di Brexit ne avevamo parlato proprio a ridosso del referendum di giugno, quando nel Regno Unito si avvertivano già le conseguenze reali di un'uscita dall'Unione europea. Mentre si diffondeva il "rimorso da Brexit", in un articolo Susan Senior provava a tracciare le strade possibili. "Se c'è una lezione che abbiamo imparato dalla Brexit, è una lezione storica", scriveva sulle nostre pagine qualche settimana dopo Elizabeth Pollitzer.
"Non sappiamo come hanno votato le donne al referendum, ma possiamo dire che nel Regno Unito le donne sono circa un milione in più degli uomini, quindi è possibile che abbiano avuto un ruolo importante nel determinare il risultato" scriveva Pollitzer. "La campagna a favore della Brexit l’ha capito molto bene e ha indirizzato messaggi specifici alle donne con argomenti pensati per far leva sulle loro solide convinzioni di madri e responsabili del lavoro di cura".
"Tra le leggi a rischio di modifica o abrogazione nel Regno Unito a seguito della Brexit ci sono quelle sulla parità di genere" ricordava Susan Senior nel suo articolo. "Fin dall’inizio l’Unione europea ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione della parità e la presenza di femministe e donne molto competenti a livelli medio alti dello staff hanno tenuto vivo il tema all’interno della commissione garantendo che l’agenda sull’uguaglianza di genere non venisse dimenticata, anche se spesso questo non si è tradotto in una vera e propria attenzione né da parte delle politiche dei singoli stati né da parte di tutte quelle politiche tradizionalmente considerate “neutre” come le politiche economiche e monetarie o quelle mirate alla difesa e alla sicurezza".
Torniamo a parlarne, oggi, con un'analisi firmata da tre ricercatrici del Regno Unito: Colette Fagan, Nina Teasdale e Helen Norman. Un documento ricco di dati che ci spiega come e perché la Brexit, dopo gli anni delle politiche di austerità seguiti alla crisi finanziaria, rischia di fare male soprattutto alle donne. Leggi tutto l'articolo