Il gender gap digitale comincia online

Gli stereotipi di genere sono alla base del divario digitale tra donne e uomini, un gap che inizia dall'accesso alla rete Internet e che invece di diminuire sta crescendo. Ad affermarlo è il Parlamento Europeo in un rapporto pubblicato a marzo e intitolato The underlying causes of the digital gender gap and possible solutions for enhanced digital inclusion of women and girls.
Gli ultimi dati dell'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) relativi alle economie di 91 paesi, spiega il rapporto, mostrano un digital gender gap nel complesso più ampio nel 2017 rispetto al 2013. Nel 2017 il gap di genere globale per l'accesso a Internet è del 12%, arrivando al 25% in Africa e con un'inversione di tendenza nelle Amerche dove invece sono le donne a usare il web più degli uomini.
Tutto sta nel comprendere come le donne e le ragazze usano Internet. I dati europei che abbiamo a disposizione, spiega il rapporto, ci forniscono un quadro abbastanza preciso sulle differenze di genere nell'utilizzo della rete tra gli utenti d'età compresa tra i 16 e i 74 anni:
- il 18% delle donne (contro il 33% degli uomini) usa Internet per downloadare contenuti software
- il 35% delle donne (contro il 41% degli uomini) usa Internet per ascoltare programmi radio o tv
- il 42% delle donne (contro il 47% degli uomini) usano Internet per operazioni bancarie
- il 17% delle donne (contro il 22% degli uomini) usa Internet per vendere prodotti
- il 13% delle donne (contro il 20% degli uomini) usa Internet per acquisti online
Tuttavia, Internet è solo il primo degli aspetti che compongono il divario digitale. Un divario che inizia davanti al terminale di un computer e finisce per avere a che fare con una serie di altri aspetti: tra questi l'alfabetizzazione finanziaria, la capacità di difendersi da attacchi cybernetici, la possibilità di accedere alle posizioni altamente tecnologiche che saranno nei prossimi anni le più richieste dal mercato.
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