A un passo dal voto, genere e città
A poche ore dalle elezioni amministrative ci chiediamo che "genere" di città vogliamo abitare. Con l'augurio che le future amministrazioni facciano tesoro dei saperi che studiose di diverse discipline hanno raccolto negli anni attorno alla questione delle città e del loro governo. Architette, sociologhe, geografe, urbaniste, economiste, storiche che abbiamo interpellato per un dossier dedicato a policies, pianificazione urbanistica, buone pratiche, innovazione.
Alisa Del Re ripercorre la geografia delle trasformazioni urbane dall'epoca fordista ai nostri giorni.
Sabrina Marchetti immagina i contorni di una città che sappia tener conto dei vissuti delle migranti che già abitano gli spazi urbani.
Michela Barzi indaga la complessa e sottovalutata correlazione tra pianificazione urbana e salute della popolazione.
Annalisa Rosselli ci spiega cosa si intende per bilancio di genere.
Francesca Zajczyk fornisce il ritratto di un profilo del tutto assente in Italia, quello del gender city manager già integrato nelle amministrazioni pubbliche di alcune città europee per una pianificazione urbana di genere.
Lorenza Perini ci aiuta a rintracciare il lavoro delle "pioniere" americane che per prime sollevarono la questione di un abitare attento alle differenze e alle diseguaglianze.
Barbara Belotti definisce i percorsi di una toponomastica di genere.
Laura Schettini ragiona a partire dal testo di Federica Castelli sui corpi in rivolta negli spazi urbani.
Annalisa Marinelli riflette sulla semantica della parola "cura" e sui modi in cui coinvolge il nostro immaginario sui corpi negli spazi.
Marianne Blidon mette in luce il nesso tra stereotipi, pianificazione urbana e destinazione delle risorse economiche.
Da Colectiu Punt 6, associazione di donne dai background più diversi, una guida alla prospettiva di genere nella pianificazione urbana.