Ucraina, che ne sarà delle politiche femministe?
Le guerre sono eventi fortemente caratterizzati per genere, con una suddivisione tradizionale dei ruoli che diventa più marcata e le violenze di genere che ne conseguono; e la guerra in Ucraina non fa eccezione. È il momento di chiedersi che ne sarà delle politiche estere che le femministe hanno disegnato negli ultimi anni e che un numero sempre maggiore di paesi si è impegnato a perseguire. E che ne sarà degli obiettivi di parità stabiliti dall'Europa e dalle Nazioni Unite.
A sollevare la questione, in un articolo pubblicato da Pass Blue, è Yasmine Ergas, che dirige il programma su "Gender and Public Policy" presso la School of International and Public Affairs della Columbia University ed è nel comitato editoriale di inGenere.
"Ancora una volta, in Ucraina, le regole di leva e di protezione seguono uno schema familiare, gli uomini al fronte, le donne e i bambini al riparo, dentro e fuori dal paese" scrive Ergas. "E di fronte a politiche, attiviste e giornaliste che dispiegano tutti i mezzi a disposizione per combattere militarmente o sul terreno dell'opinione pubblica, la nostra momentanea sorpresa (generalmente destinata a restare senza commenti) non fa che sottolineare quanto siano ancora convenzionali le nostre aspettative, anche in situazioni di guerra".