In Italia l'allattamento è ancora considerato alla stregua di una conoscenza innata. Un sondaggio su oltre duemila intervistate mostra invece come le madri siano lasciate da sole in una fase delicata e spesso difficile, in cui dovrebbero poter contare sul supporto di sistemi sanitari e comunità

Ad allattare
si impara

di Alessandra Minello, Livia Elisa Ortensi, Anna Caterina Leucci

Nel 2019 il Ministero della Salute pubblicava un opuscolo dal titolo Allattare al seno, un investimento per la vita, in cui venivano affrontate le sfide più comuni che le madri incontrano durante l'allattamento – la scarsa o tardiva produzione di latte, il dolore durante l'allattamento – e fornite indicazioni in merito alle modalità per far attaccare il bambino o la bambina al seno. Secondo l'opuscolo, se non gestiti, questi fattori, possono causare un notevole disagio e scoraggiare le madri dal continuare ad allattare.

Nello stesso opuscolo si enfatizzava il ruolo cruciale del supporto sociale, familiare e sanitario per incoraggiare e sostenere le pratiche di allattamento. Questo includeva il diritto all'informazione e al supporto, l'importanza dell'assistenza sanitaria nel sostenere l'allattamento attraverso pratiche e interventi corretti, e il ruolo della società nel facilitare l'allattamento, incluso il supporto sul luogo di lavoro.

Oltre a quest'opuscolo, sul tema c'è il posizionamento netto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms): secondo le linee guida dell'organizzazione e del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) delineate nella Global Strategy for Infant and Young Child Feeding (Strategia globale per l'alimentazione dei lattanti e dei bambini) del 2003, l'allattamento esclusivo al seno durante i primi sei mesi di vita del neonato o della neonata è fondamentale per la salute della madre e del bambino o bambina.

Nonostante un chiaro orientamento e una decisa presa di posizione da parte dello Stato, i dati rivelano che in Italia la questione dell'allattamento non viene ancora affrontata adeguatamente.

Tra novembre 2023 e gennaio 2024 abbiamo condotto una serie di interviste rivolte a 2.002 donne italiane di età compresa tra i 25 e i 45 anni, tutte madri di bambini o bambine tra i 3 e i 10 anni. Le informazioni che abbiamo raccolto tramite un sondaggio online (Computer Assisted Web Interview, Cawi) rivelano alcune criticità nell'esperienza dell'allattamento del primo figlio o della prima figlia.

Un quarto delle intervistate (il 25,4%) ha riferito di aver provato dolore durante l'allattamento nell'immediato post nascita; un disagio spesso sminuito e non adeguatamente affrontato dal personale sanitario. Questo valore arriva al 30% tra le donne che hanno partorito il primo figlio o la prima figlia nel 2019 o negli anni seguenti, quindi dopo la diffusione dell'opuscolo del Ministero.

Inoltre, il 27,7% delle madri ha sperimentato disagio a causa del ritardo nella montata lattea, un fenomeno che può aumentare l'ansia e la preoccupazione in un momento delicato. Di poco superiore (28,6%) la percentuale per chi ha avuto il primo figlio o la prima figlia dal 2019 in poi.

Un dato allarmante è quello per cui un terzo delle donne (il 33%, invariato nel tempo) ha dichiarato di non aver ricevuto spiegazioni adeguate sul corretto modo di attaccare al seno il proprio bambino o la propria bambina.

Infine, c'è una parte di madri a cui, subito dopo il parto, è stato causato dolore al seno per forzare l'allattamento: si tratta di un quinto delle donne intervistate – il 17%, se guardiamo a quante hanno partorito nel 2019 o negli anni seguenti.

Studi condotti negli anni passati mostrano che molte donne non ricevono il supporto necessario per iniziare e continuare l'allattamento in modo efficace.[1] 

Altre ricerche evidenziano l'importanza del supporto continuo per le madri durante l'allattamento, dimostrando che interventi di sostegno mirati possono prolungare la durata dell'allattamento al seno.[2]

Inoltre, uno studio australiano ha esplorato i motivi di cessazione precoce dell'allattamento, rivelando che la mancanza di supporto e informazioni adeguate sono tra le principali cause.[3] 

Questa mancanza di supporto informativo può compromettere l'esito dell'allattamento, influenzando negativamente l'esperienza complessiva delle neomadri.

A settembre 2023 il governo aveva preannunciato l'istituzione, nella finanziaria, del ruolo dell'"Assistente alla maternità" – proposta mai realizzata e che aveva sollevato ampie perplessità, vista la distanza tra questa professionalità e quella ostetrica. 

Mai, invece, si è parlato di un maggiore investimento di risorse per il Sistema Sanitario Nazionale, né in merito a una formazione del personale per un approccio ragionevole (distante dalla forzatura e dalla vittimizzazione in caso di mancata riuscita o alla scelta di non allattare), né a un rafforzamento della presenza di personale nel periodo precedente e successivo alla nascita.

Questi dati, invece, non solo mettono in luce le difficoltà incontrate dalle madri durante l'allattamento, ma sollevano anche questioni importanti riguardo l'assistenza ostetrica in Italia. Forniscono inoltre spunti cruciali per migliorare le politiche di supporto alle madri, garantendo che l'allattamento, una fase tanto cruciale quanto delicata nella vita di una donna, possa essere vissuto nel modo più sereno e con il maggior supporto possibile.

Note

[1] Si veda, in proposito, Dyson et al., 2005.

[2] Si faccia riferimento, su questo, a Renfrew et al., 2012.

[3] Lo studio è quello di Hauck et al., 2011.

Riferimenti bibliografici

L. Dyson, F. M. McCormick, M.J. Renfrew, Interventions for promoting the initiation of breastfeeding, "Cochrane Database of Systematic Reviews", Issue 2. Art. No.: CD001688, 2005.

M. J. Renfrew,  F. M. McCormick, A. Wade, B. Quinn, T. Dowswell, Support for healthy breastfeeding mothers with healthy term babies, "Cochrane Database of Systematic Reviews", Issue 5. Art. No.: CD001141, 2012.

Y. L. Hauck, J. Fenwick, S.S. Dhaliwal, J. Butt, A Western Australian survey of breastfeeding initiation, prevalence and early cessation patterns, "Maternal and Child Health Journal", 15(3), 260-268, 2011.

World Health Organization & UNICEF, Global Strategy for Infant and Young Child Feeding, Geneva: World Health Organization, 2003.


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