Gap digitale, la pandemia penalizza le imprenditrici
Sono 7 su 10 le imprenditrici che si sentono impreparate al digitale, è quanto emerge dal sondaggio di Eurochambres Women Network (coordinamento permanente presso l’associazione delle Camere di commercio europee dedicato all’imprenditoria femminile) realizzato in 20 paesi europei e diffuso oggi da Unioncamere.
"In Italia come nel resto di Europa, le donne imprenditrici chiedono soprattutto quattro tipologie di intervento: formazione e sostegno per cogliere la sfida del digitale; misure di supporto mirate alle loro esigenze; maggiore attenzione all’occupazione femminile; adozione di misure che non rendano vani gli sforzi compiuti durante la pandemia ma assicurino un trasformazione duratura del business" spiega Unioncamere in una nota.
Il sondaggio al quale ha contribuito anche Unioncamere con il supporto della rete dei Comitati per l’imprenditorialità femminile delle Camere di commercio, ha coinvolto oltre 500 imprenditrici europee, mostrando come per la metà delle intervistate la pandemia ha avuto un impatto "da forte a pesante" sull’equilibrio vita lavoro.
"Le donne, inoltre, si sentono impreparate al digitale e per questo vorrebbero poter accrescere le proprie competenze. Oltre il 70% delle imprese che ha risposto al questionario non aveva alcuna presenza online per la vendita di prodotti o servizi prima dell’emergenza sanitaria e il 46% si è affacciato alla 'rete' proprio a causa della pandemia" rende noto Unioncamere. E sono sette su dieci le imprenditrici che riportano che l’emergenza ha avuto un forte impatto sulla gestione ordinaria della propria attività ma non ha inciso particolarmente sull’accesso al credito, che continua a rimanere un problema importante per le donne che guidano un'attività.
Con la pandemia, per molte realtà è cambiato il modello di business, e la maggioranza delle imprese guidate da donne si è trovata impreparata di fronte a questa evoluzione, dichiarando di aver intrapreso questa trasformazione con poca (52%) o nessuna (25%) competenza specifica. "Cosa che ha fatto rilevare a gran voce alle imprenditrici (la segnala il 75% delle risposte) la necessità di una ulteriore formazione sulle nuove tecnologie" commenta Unioncamere.
"Per i due terzi delle donne di impresa, l’epidemia ha determinato un cambiamento anche di visione del fare affari" spiega Unioncamere. "Un cambiamento che non sarà temporaneo, sostengono quasi 9 imprenditrici su 10, ma che è destinato a portare alcuni mutamenti (66%) o addirittura a modificare integralmente la propria visione di business (22%)".
Inoltre, circa il 60% delle donne ha beneficiato delle misure di supporto messe a disposizione dai governi europei, che però sono state ritenute più o meno adeguate solo nel 37% dei casi.
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