Famiglie più povere e ricchi più ricchi. Parola di Bankitalia
Le famiglie cambiano aspetto, e cambiano aspettative. I dati diffusi ieri dalla Banca d'Italia nell'indagine "I bilanci delle famiglie italiane nell'anno 2012" parlano di un calo della ricchezza e di un diffuso clima di sfiducia tra i componenti di famiglie sempre più piccole. Il report apre proprio su questo: la composizione delle famiglie rimpicciolisce sempre più: aumentano le famiglie formate da un solo componente (dal 24,9 per cento del 2010 al 28,3 per cento; erano il 16,1 per cento nel 1991), diminuiscono le coppie con e senza figli. "Tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio è calato in termini nominali del 7,3 per cento - si legge nell'introduzione del rapporto - quello equivalente del 6; la ricchezza media è diminuita del 6,9 per cento". Per reddito equivalente si intende una misura pro-capite che tiene conto della dimensione e della struttura demografica della famiglia, ed è stato in media pari a 1.500 euro al mese, con una contrazione più forte registrata tra i lavoratori autonomi.
La ricchezza è sempre più in mano a pochi: "È continuato il trend di crescita della concentrazione dei redditi (l’indice di Gini misurato sui redditi equivalenti è salito al 33,3 per cento dal 32,9 del 2010; era il 32,7 nel 2008)", sottolinea il report. Stesso andamento per la ricchezza: "Il 10 per cento delle famiglie più ricche possiede il 46,6 per cento della ricchezza netta familiare totale (45,7 per cento nel 2010)", e qui l'indice di Gini i, è pari al 64 per cento, in aumento rispetto al passato (era il 62,3 per cento nel 2010 e il 60,7 nel 2008).