Chi ha paura delle economiste?
Molestie e discriminazioni basate sul sesso limitano fortemente la carriera e il lavoro delle donne. Dopo le attrici e le scienziate, sono le economiste americane a riaprire il dibattito puntando il dito sulle discipline economiche come un ambiente intriso di sessismo. È quello che è avvenuto nel corso dell'ultima conferenza annuale dell'American Economic Association (AEA) tenutasi ad Atlanta all'inizio di gennaio, quando "spinte dalla vicenda che ha riguardato una tra le più importanti giovani economiste del paese, le economiste di punta hanno condiviso le loro storie e i loro sforzi per combattere le discriminazioni tutti i giorni sul lavoro" racconta il New York Times.
Nel corso della conferenza, laureati e docenti hanno chiesto che l'associazione prenda immediati provvedimenti attivando nuovi codici di condotta mirati a contrastare nel concreto le discriminazioni in base al sesso. Secondo il New York Times, si è trattato della prima volta in cui economisti importanti hanno riconosciuto pubblicamente il problema: "l'economia ha sicuramente un problema" ha detto Ben Bernanke, già capo della Federal Reserve, attualmente presidente dell'AEA "sfortunatamente ha questa reputazione di ostilità nei confronti delle donne e delle minoranze".
Le donne nelle università non sono certo una minoranza, eppure detengono la fetta minore di potere. Secondo il survey curato da una branca dell'American Finance Association e presentato durante la conferenza infatti rappresentano soltanto il 23% delle cattedre di economia negli Stati Uniti. Janet L. Yellen, che è stata la prima donna a capo della Federal Reserve e il prossimo anno salirà in carica come presidente all'AEA ha commentato che affrontare il problema deve essere la priorità economica più importante dell'anno.
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