Pnrr, per contare servono i dati
Nonostante il Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano indichi la parità di genere come priorità trasversale, la maggior parte degli interventi previsti al suo interno non avranno effetti concreti di riduzione dei divari a sfavore delle donne. A dirlo è l'associazione Period think tank, che si occupa di promuovere la parità di genere attraverso i dati e che già a fine 2021 aveva lanciato l'allarme all'interno di un primo convegno a Bologna, per manifestare la necessità di dati e indicatori utili a monitorare e valutare l’impatto di genere del piano di ripresa.
A dimenticare le donne è il 77,9% del totale di fondi previsti per la ripresa, vale a dire 153 miliardi di euro. "Ne consegue che la possibilità di incidere sul contrasto alle disuguaglianze di genere dipenderà in larga misura dai dettagli della sua attuazione" commenta l'associazione che sottolinea: "a oggi, i dati per la misurazione della reale trasversalità della parità di genere non sono ancora disponibili e l’analisi dei primi dati sui bandi di gara degli appalti legati ai fondi Pnrr non offre un quadro incoraggiante".
Secondo l’analisi svolta da Period sul dataset rilasciato da Openpolis e dall'Autorità anticorruzione (Anac) a due anni dall'avvio del Pnrr, nonostante il piano di ripresa italiano preveda meccanismi di premialità e di condizionalità per attingere ai fondi del Next Generation EU, su 34.377 gare, il 96% non prevede misure di premialità per la parità di genere, e gli obblighi per una quota di occupazione femminile o giovanile sono del tutto assenti nel 68% dei casi presi in considerazione.
"Nel complesso" commenta l'associazione "in cinque missioni su sei le percentuali di applicazione delle misure premiali per la parità di genere sono inferiori al 10%. Inoltre, le due missioni a cui è destinata la maggior parte dei fondi del piano, quelle per favorire la transizione digitale e verde, insieme raggiungono solo il 5,6% di applicazione della premialità.
Per misurare il reale impatto del Pnrr sulla parità, occorrerebbero quindi dati relativi ai dettagli della sua attuazione, che non sono però ancora disponibili, fa notare Period, che in vista della rimodulazione del Pnrr proposta dal governo italiano, ha organizzato un secondo convegno intitolato Dati per contare: statistiche e indicatori di genere per un Pnrr equo per fare il punto su genere e ripresa, realizzato in collaborazione con l'Università degli Studi di Bari.
"Occorre non sprecare l'importante opportunità offerta dal programma NextGenerationEU di colmare i profondi divari di genere, generazionali e territoriali del paese" sottolinea Giulia Sudano, Presidente di Period, "e chiedere alla pubblica amministrazione un monitoraggio civico e femminista sui fondi del piano". Per contare, servono dati. L'appuntamento è per venerdì 6 ottobre 2023 presso l'Aula Aldo Moro dell'Università degli Studi di Bari, in Piazza Cesare Battisti 1, dalle ore 9.00 alle 18.00.
Leggi anche