She is a Scientist lancia una campagna di sensibilizzazione sull'importanza di una maggiore partecipazione delle donne ai percorsi di formazione e carriera nel settore delle Stem, le discipline che stanno plasmando il futuro del lavoro
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la scienza

Secondo dati Unesco, solo il 33% di chi svolge ricerca a livello mondiale è una donna, con percentuali ancora più basse in settori chiave come l’intelligenza artificiale e la robotica. Inoltre, le donne hanno meno probabilità di ricevere finanziamenti per la ricerca o di occupare ruoli di leadership nelle istituzioni scientifiche. Secondo il report SHE Figures della Commissione Europea, le donne rappresentano solo il 24% delle posizioni apicali nelle università e nei centri di ricerca in Europa. Questo divario è ancora più marcato nel settore privato e nell’industria, dove le donne nei ruoli dirigenziali legati alla scienza e all’innovazione sono una minoranza.
E in Italia? I dati Istat ci dicono che la quota di laureate Stem (acronimo che in inglese sta per ‘scienza, tecnologia, ingegneria e matematica’) fra i 25 e i 34 anni è meno della metà di quella dei laureati (16,8% contro 37% nel 2023). Questo scarto si traduce in uno svantaggio occupazionale significativo: per l’area “scienze e matematica” il tasso di occupazione femminile è inferiore a quello maschile di 6,3 punti percentuali (80,1% contro 86,4%), e per l’area “informatica, ingegneria e architettura” il divario raggiunge i 9,3 punti percentuali (81,8% contro 91,1%).
"Questi dati evidenziano la necessità di interventi strutturali per promuovere la parità di genere, garantendo pari opportunità di carriera e accesso ai ruoli decisionali" commenta She is a Scientist, associazione che collabora con istituzioni, scuole e persone appartenenti al mondo scientifico in tutta Italia che in occasione della Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza 2025, ha lanciato la campagna Science, Humans, Equity (SHE).
L'obiettivo della campagna, spiega l'associazione, è quello di mettere in evidenza come una maggiore partecipazione delle donne alla scienza non sia solo una questione di giustizia sociale, ma rappresenti una leva strategica per lo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili in ambito scientifico e tecnologico, fondamentali per affrontare le grandi sfide globali del cambiamento climatico, della salute pubblica e dell’equità sociale tenendo conto della diversità delle esperienze e delle necessità di tutte le persone.
"Siamo convinte che la scienza debba essere uno spazio aperto e accessibile a chiunque abbia desiderio di contribuire con le proprie competenze e idee. La diversità è un valore etico, ma anche un fattore abilitante per un progresso scientifico che tenga conto delle esigenze della società" raccontano le curatrici della campagna. "Vogliamo dare voce alle tante donne e ragazze che ogni giorno fanno la differenza nella ricerca e ispirare le nuove generazioni a seguire le loro orme comprendendo il valore di ogni contributo".
Numerose le iniziative previste per tutto il mese di febbraio 2025, fra cui una serie di eventi in presenza, organizzati in collaborazione con università, centri di ricerca e scuole nelle città di Bologna, Rimini, Forlì, Roma e Genova per discutere di parità di genere nella scienza, condividere esperienze, testimonianze e costruire reti di supporto.
Inoltre, per accogliere storie, riflessioni e ispirazioni da scienziate di ambiti e paesi diversi, l'associazione ha lanciato #SHEontheroad: un diario che viaggerà in tutto il mondo con le scienziate che aderiranno all'iniziativa, per riunire una pluralità di voci e storie e fornire un riscontro tangibile della forza e della diversità delle donne che fanno scienza.
Parallelamente, spiega l'associazione, il crowdfunding #STEMForward, sta raccogliendo fondi per finanziare esperienze educative per le scuole e offrire alle nuove generazioni nuove opportunità per avvicinarsi alla scienza, attraverso laboratori scientifici, visite didattiche e progetti per stimolare l'interesse delle più giovani per l'ambito scientifico.