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La conoscenza si forma attraverso le parole. Con il glossario di Prossima inGenere vuole comporre un lessico minimo del mondo digitale. Molte espressioni ormai entrate nell'uso infatti restano spesso opache nel significato, il nostro obiettivo è quello di renderle più trasparenti. Oggi parliamo di transizione digitale

Transizione
digitale

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Credits Unsplash/Anton Maksimov
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Secondo la definizione data dal Parlamento europeo, l'espressione 'transizione – o trasformazione – digitale' descrive sia il processo di integrazione delle tecnologie digitali nelle operazioni delle aziende e dei servizi pubblici, sia l'impatto delle tecnologie sulla società. 

Attualmente, la trasformazione digitale rappresenta infatti una delle priorità della politica europea, insieme alla transizione verde. Per questo, si parla di "doppia transizione" (twin transition), digitale e verde, che è stata messa al centro dell'agenda europea per la crescita sostenibile entro il 2030.

L'idea alla base della transizione digitale come pilastro della nuova strategia industriale dell'Europa è che le tecnologie digitali possano contribuire a ottimizzare la produzione, ridurre le emissioni e i rifiuti, aumentare la competitività delle aziende e introdurre nuovi prodotti e servizi. 

In anni recenti, la pandemia da Covid-19 è stata un evento cruciale in questo senso, a seguito del quale, nel maggio 2021, il Parlamento europeo ha definito una strategia per "plasmare il futuro digitale dell'Europa".

La transizione digitale va intesa come un processo in corso e in continua evoluzione, attraverso il quale i metodi tradizionali di produzione e aziendali vengono progressivamente sostituiti, integrando la tecnologia digitale in tutte le diverse fasi, fino a modificarne il funzionamento. 

Più che lo sviluppo delle tecnologie e il loro uso da parte delle aziende, secondo la rivista americana MIT Sloan Management Review, la trasformazione digitale riguarda quindi il modo in cui, attraverso l'uso delle tecnologie, vengono svolte le diverse attività (da parte di aziende, industrie, ecc.).

L'inizio della transizione digitale delle società può essere ricondotto addirittura ai primi computer, ovvero alla cosiddetta "digitizzazione", che ha permesso di trasporre in formato digitale informazioni e dati analogici – l'esempio più immediato è il passaggio dalla scrittura a mano a quella computerizzata, pronta per essere elaborata, analizzata e condivisa. 

Tuttavia, è con l'avvento di internet e il progressivo ampliamento dei dataset, fino ad arrivare ai big data, che l'impatto delle tecnologie digitali sulla vita delle persone si è fatto sempre più profondo. Un impulso decisivo è stato poi dato dallo sviluppo del cloud, dell'intelligenza artificiale e del machine learning e di tecnologie come l'Internet of Things, fino alle possibilità offerte dalla realtà virtuale e aumentata.

La transizione digitale viene spesso confusa con la "digitalizzazione", ma i due termini non sono sinonimi: al contrario, la trasformazione digitale si fonda sulla digitalizzazione, ovvero sull'uso delle tecnologie digitali per compiere azioni quotidiane e per cambiare processi e modelli di business.

La trasformazione digitale è dunque il risultato della digitalizzazione e dell'informatizzazione delle economie e delle società, con esempi di applicazione che vanno dalla manifattura alle vendite, dalla sanità fino allo sviluppo dei centri urbani, che stanno diventando sempre più 'smart'. Un processo che ci riguarda da vicino e nel quale siamo tutte e tutti immersi, destinato a incidere in maniera significativa sui nostri stili di vita.

Riferimenti

Cos'è la trasformazione digitale secondo Oracle

‘Digital Transformation’ Is a Misnomer, MIT Sloane Management Review

La transizione digitale secondo IBM

La transizione digitale secondo il Parlamento europeo

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