Rivive online Aspirina, la storica rivista di umorismo femminile prodotta dalla Libreria delle donne di Milano. Nel numero estivo strisce e animazioni taglienti, grazie alle matite di una redazione rinnovata. 

Aspirina is back! Torna la rivista per l'influenza femminista

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Una cura a base di acido acetilsalicilico contro qualsiasi deriva seriosa di donne e femminismi. Questo è Aspirina, la storica rivista di umorismo femminile prodotta dalla Libreria delle donne di Milano e rinata pochi mesi fa, dopo ben ventidue anni di assenza. Era stata pubblicata su carta dal 1987 al 1991 e oggi ritorna in formato elettronico (online su www.aspirinalarivista.it) e con una redazione rinnovata. Accanto alle firme di scrittrici e disegnatrici storiche (quelle che hanno fatto “dieci anni di militanza, dieci anni di femminismo, dieci anni di psicoanalisi”), come Pat Carra, Giuliana Maldini e Grazia Nidasio, incontriamo autrici più giovani, ma già con una solida esperienza, e giovanissime esordienti.

Sul sito troverete il numero estivo, il secondo della nuova serie, insieme al numero dello scorso marzo, e in più un archivio delle passate edizioni. Allora il sottotitolo di Aspirina recitava “rivista per donne di sesso femminile”, oggi la sua ideatrice Pat Carra (vignettista anche per inGenere) avrebbe voluto “rivista per l’influenza femminista”, nel doppio senso, autoironico, di rimedio contro il femminismo e strumento di contagio. Non a caso l’idea di ridare vita ad Aspirina è nata un anno fa, durante il grande incontro femminista nazionale di Paestum, quando le curatrici hanno sentito il desiderio di ridere un po’ dopo tante riflessioni impegnative. Infatti Aspirina raccoglie scritti, video e disegni di autrici che, da donne e da femministe, ironizzano sulle donne e sul femminismo, con uno spirito leggero e libero. Non prendersi troppo sul serio, sembra essere il motto che le accomuna, pur nella eterogeneità di percorsi, forme, contenuti, accenti, che mostra quanto le donne siano diverse tra loro, al di là di qualsiasi presunta essenza di “donnità”. E così, sfogliando le pagine estive di Aspirina, ci imbattiamo nella satira sul lavoro delle vignette di Pat Carra, nell’ironia illuminante e amara sul desiderio di avere un figlio nel fumetto firmato dalla brava Federica Del Proposto, nella comicità demenziale del test dell’estate per scoprire “di quale femminismo sei”, nella poesia onirica delle animazioni di Piera Bosotti, nello humour nero e assolutamente politically incorrect di Margherita Giacobino che nei suoi Pensieri di una misantropa  sciorina variazioni sui luoghi comuni, dubbi mistici e pensierini politicamente avveduti da contrapporre a quelli politicamente corretti (“Non sprecare il cibo! Pensa ai bambini africani che muoiono di fame. Mangia prima che arrivino!”). Annaurla, al secolo Anna Ciammitti, ci presenta l’improbabile superoismo di WonderRina, “aspirante paladina”, che “con i suoi superpoteri fa da scudo notte e giorno alla forma femminina”, ma è anche l’autrice delle strisce in cui la nonna Lia cerca di educare il nipotino Massimo ad un’autonomia che è messa in discussione dei ruoli di genere, ma viene costantemente contraddetta e smascherata dalle richieste perentorie di un marito maschilista, del quale non vediamo mai il volto. La versatile Elena Leoni firma vignette, video e ci racconta i no della sua Gioosy, in lotta contro un mondo che sembrerebbe surreale, se non fosse che è assolutamente aderente alla realtà che vivono tante precarie. Esilaranti le vignette di Pat&Ste, che dissacrano con il sorriso e smontano le rappresentazioni più bolse sulle suore, raccontandole come donne alle prese con desideri e preoccupazioni di donne (“Ho gli ormoni sotto i tacchi, Suor Pat”, “Prova a metterti gli infradito, suor Ste”). 

Il sarcasmo di Aspirina non risparmia niente e nessuno, piccole e grandi manie, insicurezze ed egocentrismi, ma anche stili di vita (la cultura salutista sbeffeggiata nel video Soyita, che propone lo spermatozoo 100% vegetale per una maternità biologica, vegana e cruelty free), tendenze e correnti dei vari femminismi (il post-porno e le nuvole queer di E.: “Mia figlia ha l’identità fluida”, “Non me ne parli… la mia è il quarto coming out che mi fa quest’anno”), eccessi della militanza (divertentissimo il banner che fa il verso a certe rigidità di organizzazioni e movimenti, proponendo una vacanza con sconti speciali a seconda della personale raccolta di punti-militanza, contabilizzati in numero di chilometri percorsi in manifestazione o di report redatti). 

La nuova Aspirina è aperta alle collaborazioni maschili e nelle sue pagine ospita anche contributi dall’estero: su questo numero il diario intimo di Liza Donnelly, cartoonist per il New Yorker, la quale, pur sapendo che il caffè è “un complotto patriarcale”, non può farne a meno per il suo lavoro; le Storie di Alicia di Isabel Franc e Susanna Martín, che riprendono il personaggio autobiografico protagonista del graphic novel Alice nel mondo reale; le strisce tratte da Dykes To Watch Out For di Alison Bechdel, icona internazionale del fumetto omosessuale con le sue donne che si dibattono tra difficili scelte politiche ed esistenziali (mangiare i pesticidi o sfruttare i lavoratori? girl power o black power?).

Con un sorriso scanzonato sulle labbra e senza alcuna riverenza, tra battute e fulminanti inversioni di senso, le nostre autrici sgamano paradossi e distorsioni, schematismi e ingessature, contraddizioni e cliché, attivando consapevolezza di sé (di noi) e spirito critico, a volte in maniera più efficace, sempre in maniera più divertente, di quanto possano ore e ore di autorevoli interventi, convinte, come la mitica Stefi di Grazia Nidasio in apertura di numero, che non bisogna mai diventare troppo buone se non si vuol correre il rischio di annoiarsi a morte.