Studi di genere sotto attacco in Ungheria
Nel mezzo della pausa estiva le università si vedono recapitare una proposta di legge che invita i rettori ad abolite i programmi di master sugli studi di genere. Succede in Ungheria, dove le posizioni del governo di Viktor Orbàn si fanno sempre più autoritarie e conservatrici.
La bozza del decreto recapitata ai rettori parlerebbe della possibilità per gli studenti che hanno già iniziato di terminare il percorso, ma prevedrebbe l'eliminazione di tali corsi per il futuro. Il fatto in breve tempo ha suscitato non poche proteste nel mondo accademico, tanto che una rete di docenti ha deciso di scrivere e far circolare un appello sul web.
I percorsi di formazione sugli studi di genere attualmente sono offerti dalla facoltà di Scienze sociali (ELTE) e dalla Central European University (CEU), spiegano i docenti ungheresi nella lettera fatta circolare il 13 agosto che ha già superato le 1500 firme. Ma la storia del master in studi di genere è recente. È il 2006, si legge nella lettera, quando viene inserito nella lista degli insegnamenti universitari. Ma è solo nel 2017 che inizia il corso in ungherese all'interno della facoltà di Scienze sociali, e non senza pressioni e attacchi di vario tipo da parte del governo, raccontano i docenti.
Il risultato è che a solo un anno di distanza dall'avvio dei lavori "sulla base di una serie di motivazioni irrilevanti, come il basso numero di iscrizioni (qualcosa di normale nella fase di avvio di qualsiasi programma) e una non dimostrabile convenienza economica, il governo ungherese sembra mettere definitivamente al bando il programma di master".
"Si tratta dell'ennesimo tentativo da parte del governo di screditare la ricerca e l'educazione di genere per scopi prettamente politici", commentano i docenti, che invitano la comunità universitaria nazionale e internazionale ad aderire alla protesta contro quella che definiscono una proposta illegittima, che mette in serio pericolo la libertà accademica in Ungheria.