Aumentano gli investimenti in programmi per salute riproduttiva e pianificazione familiare, ma sono fermi quelli per educazione alla sessualità, violenza e salute sessuale di adolescenti e persone Lgbtqia+. In Italia e in Europa la sessualità non è ancora un diritto
La sessualità
come diritto
In Europa sono aumentati gli investimenti in programmi di salute sessuale e riproduttiva e accesso alla contraccezione, ma ancora non viene dato sufficiente risalto ai diritti connessi alla sessualità e alla libertà di scelta. A confermarlo è il rapporto Tracking What Counts di Countdown 2030 Europe, diffuso in Italia dall'Associazione italiana donne per lo sviluppo (Aidos).
L'Italia ha aumentato i finanziamenti negli ultimi due anni, ma l'agenda dell'attuale governo, lontana da queste tematiche, fa presagire un netto cambio di rotta, spiega Aidos che fa parte del consorzio insieme ad altre organizzazioni europee non governative impegnate nell’avanzamento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi. Una rete coordinata dal network europeo International planned parenthood federation (Ippf).
Sono stati 14 i donatori europei che nel 2022 hanno aumentato i finanziamenti per la salute sessuale e riproduttiva e la pianificazione familiare portandoli a 1,622 miliardi di euro, con un aumento del 14% rispetto all'anno precedente, si legge nel rapporto.
Il dato relativo alla spesa per i diritti sessuali e riproduttivi è invece invariato da due anni, e ci segnala come l'Europa non stia cogliendo appieno l'opportunità di mettere il diritto alla salute in cima all'agenda delle priorità. Per quest'ambito, cruciale perché comprende educazione alla sessualità, progetti per la salute sessuale e riproduttiva delle e degli adolescenti, delle persone Lgbtqia+ e per la violenza sessuale e di genere, la spesa è ancora troppo bassa: 2,889 miliardi di euro.
Un dato positivo: in Italia gli investimenti per la salute sessuale e riproduttiva e la pianificazione familiare sono raddoppiati rispetto al 2021. Il totale ammonta a quasi 36 milioni di euro, e i finanziamenti sono passati dallo 0,3% nel 2021 allo 0,6% nel 2022. L'aumento, spiega il rapporto, deriva principalmente dal sostegno da parte del nostro paese a programmi umanitari, fra cui quelli per supportare la popolazione ucraina nella guerra d'invasione russa.
Il 2022 ha visto un aumento del 42% rispetto all'anno precedente della spesa destinata al sostegno della salute e dei diritti sessuali riproduttivi, che in Italia ha raggiunto i 72 milioni di euro, soprattutto grazie agli investimenti per prevenire la violenza di genere e contrastare le malattie sessualmente trasmissibili come l'Hiv e l'Aids.
Anche se rimarranno invariati gli investimenti erogati attraverso il sistema delle Nazioni Unite, e gli impegni presi dall'Italia nell'ambito del Generation Equality Forum, l'agenda del governo guidato da Giorgia Meloni, fa presagire un calo significativo degli investimenti per la salute sessuale e riproduttiva.