Storie

Il futuro delle ragazze, e dei ragazzi, riparte dalla storia delle donne che hanno lasciato il segno. Ne parliamo con Carolina Capria, autrice con Mariella Martucci, di un volume uscito per Salani che parte dal Paleolitico per arrivare ai nostri giorni

Riscrivere la storia per
il futuro delle ragazze

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Foto: Unsplash/ Kelly Sikkema

Storia delle donne, firmato da Carolina Capria e Mariella Martucci e uscito da poco per Salani Editore con le illustrazioni di María Toro, si inserisce a pieno titolo nel filone della produzione di libri per l'infanzia e l'adolescenza incentrato sulle biografie di donne che hanno lasciato un segno, su cui negli ultimi anni l'editoria sta puntando molto. Da Cattive ragazze di Assia Petricelli e Sergio Ricciardi (Sinnos, 2014) a Storie della buonanotte per bambine ribelli di Elena Favilli e Francesca Cavallo (Mondadori, 2020) diventato bestseller. Fino alla serie di volumi Le Intrepide. Storia di ragazze coraggiose, che Repubblica ha mandato in edicola a marzo di quest'anno. Da cosa dipende questa nuova attenzione e da dove nasce? Ne parliamo con Carolina Capria, che nel volume rivolto a babine e bambini e scritto a quattro mani con Mariella Martucci, parte dal Paleolitico e arriva fino ai nostri giorni in appena una sessantina di pagine. Tentando, nella sua maniera, di selezionare traiettorie evolutive delle donne e mettendoci dentro anche simpatiche curiosità. “Per uno sguardo nuovo e inclusivo sul mondo di oggi”.

In questa giungla di volumi per l'infanzia e l'adolescenza, qual è il confine fra marketing e libro di qualità? E cosa distingue a tuo avviso l’uno dall’altro?

Sinceramente non ho una risposta, credo che ogni lettore o lettrice debba cercarla da solo, ponendosi domande e anche pretendendo che il libro che ha scelto di acquistare o leggere sia un libro di qualità, fatto con cura. L’editoria fa parte dell’industria culturale, quindi cavalca un filone che garantisce delle vendite, ma questo non credo sia necessariamente un male, penso anzi che il fatto che alcuni argomenti siano “di moda” ci possa aiutare a tenere viva l’attenzione su tematiche centrali e importanti. Bisogna solo imparare a destreggiarsi nell’offerta e orientarsi. 

Ci puoi fare qualche esempio di libro di qualità che affronta tematiche di genere? Esiste una “narrativa di genere” per ragazzi?

Si potrebbero fare moltissimi esempi di volumi di qualità che affrontano tematiche di genere, soprattutto negli ultimi anni, dal momento che i titoli sono aumentati, e io personalmente ne sono felice. Alcuni hanno anche avuto il grandissimo pregio di arrivare a tantissime persone, come Manuale per ragazze rivoluzionarie e Generazione Z di Giulia Blasi. I libri "per ragazzi e ragazze" sono libri pensati per essere adatti anche a loro, ma non esclusivamente a loro. Io sono una grande consumatrice di narrativa per lettori giovani e ormai non sono giovane da un pezzo, quindi preferisco pensare che i libri siano per chiunque voglia leggerli. 

Come hai deciso di scrivere come co-autrice Storie di donne?

Questo libro nasce da un’esigenza che io e Mariella Martucci sentiamo molto forte e che in vario modo entra in tutti i libri che scriviamo. Crediamo sia importante offrire a bambine e bambini l’opportunità di guardare il mondo con uno sguardo diverso, che sia in grado di allargarsi per comprendere quanti più punti di vista possibile. La storia non è solo quella che ci è stata raccontata e che studiamo: ci sono persone, eventi, e luoghi di cui ignoriamo l’esistenza, a cui abbiamo il dovere di dare spazio e dignità. Per esempio io ho scoperto solo da adulta cosa è stata e ha rappresentato la caccia alle streghe che si è svolta in Europa alla fine del Medioevo e per tutto il Rinascimento. Ho creduto per lungo tempo che si fosse trattato di un evento marginale e legato al clima di oscuratismo dell’epoca, e invece poi, studiando l’argomento, ho scoperto non solo che si è trattato di un vero e proprio massacro volto a imprigionare le donne all’interno di ruoli ben stabiliti, ma che ha rappresentato uno spartiacque per la condizione femminile.

Quindi il vostro si propone come un vero e proprio libro di storia?

Si tratta di un vero e proprio libro di storia, che però, come suggerisce il titolo, include nella narrazione le donne e le loro vite e imprese. La ricerca che ha preceduto la stesura non è stata semplice, perché purtroppo non c’è molto materiale che documenti il contributo femminile, ma è stato oltre che interessante emozionante portare alla luce vicende poco note o addirittura sconosciute. Io, per esempio, non conoscevo la storia di Callipatera, una donna greca vissuta nel V secolo a.C., che rimasta vedova decise di farsi carico dell’allenamento del figlio in vista delle Olimpiadi. All’epoca alle donne non era concesso assistere ai giochi, e per seguire il figlio Callipatera si travestì da uomo, e si finse quindi un allenatore. Purtroppo, però venne scoperta e da allora si decise che per evitare che altre donne imitassero il suo comportamento, da quel momento in poi gli allenatori avrebbero dovuto assistere nudi alle competizioni. Insomma, alla fine abbiamo recuperato molto più materiale di quanto avremmo potuto inserirne nel libro, e non è stato facile operare una selezione. Ma crediamo che questo libro debba essere solo uno strumento per stimolare la curiosità e far venire voglia di approfondire, magari assieme a insegnanti e genitori. 

Perché hai scelto di abbracciare un arco di tempo così lungo? Quali sono gli elementi più curiosi che avete deciso di valorizzare con questo libro?

Il tempo riesce a darci la misura dei mutamenti sociali e dell’evoluzione. La condizione femminile è un po’ una cartina tornasole per capire lo stato di salute della società, e osservando come è cambiata e anche quanto le donne abbiano lottato per cambiarla, riusciamo anche a sentirci parte di una lotta che non ci ha coinvolto direttamente ma ci coinvolge ora. Fino a un certo punto della nostra storia, uomini e donne hanno vissuto in condizione di parità. Si suddividevano i compiti e ciascuno contribuiva come poteva. Credo sarà interessante per bambini e bambine scoprire, per esempio, che nella preistoria gli esseri umani sono riusciti a sopravvivere e a evolversi grazie soprattutto al lavoro delle donne. 

Quali sono le donne che ti piace ricordare presentando il tuo libro?

Quelle che con ostinazione sono entrate in luoghi nei quali non erano accettate. Le intruse. Trotula de Ruggero, per esempio, che è stata la prima ginecologa d’Europa. Lavinia Fontana, che grazie al suo talento come pittrice fu ingaggiata più volte alla corte papale. Nelli Bly, che può essere considerata l’inventrice del giornalismo sotto copertura. Le donne che hanno fatto il passo che ha permesso a noi di proseguire il cammino.  

Cosa significa per te scrivere un libro a quattro mani con un’altra donna?

Mariella Martucci è la mia migliore amica, ci conosciamo da tanti anni e lavoriamo insieme da quando abbiamo iniziato. Per me è in generale una grandissima opportunità vedere le cose anche con i suoi occhi, e fare in modo che i nostri due punti di vista si incontrino e trovino modo di accogliersi.

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