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132 anni per raggiungere la parità

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La pandemia rallenta i tempi per la parità. Ci vorranno infatti ancora 132 anni per colmare il gap di genere a livello globale: un piccolo miglioramento rispetto ai 136 anni previsti nel 2021, del tutto insufficiente al cospetto dei 100 anni previsti prima del 2020 per chiudere il divario.

A dirlo è il Global Gender Gap 2022 del World Economic Forum, che segnala come la crisi innescata dalla pandemia abbia riportato la parità di genere indietro di una generazione e come la debole ripresa in corso non sia stata sufficiente a fermare un divario di genere sempre più evidente soprattutto nel mercato del lavoro – nel 2022 la parità di genere nella forza lavoro si attesta al 62,9%, il livello più basso registrato dalla prima compilazione dell'indice nel 2006 – con un'impennata del costo della vita che sta colpendo le donne in prima persona.

"La crisi del costo della vita sta avendo un impatto sproporzionato sulle donne non solo in termini di perdite nel mercato del lavoro ma anche per l'inadeguatezza delle infrastrutture di assistenza" ha commentato Saadia Zahidi, amministratore delegato del World Economic Forum. "Di fronte a una debole ripresa, governi e imprese devono compiere due tipi di sforzi: puntare su politiche mirate a sostenere il rientro delle donne nel mondo del lavoro e sui talenti delle donne nelle industrie del futuro. Altrimenti, il rischio è quello di erodere definitivamente gli avanzamenti degli ultimi decenni e di perdere la ricchezza che la diversità può portare anche all'economia".

Dei 146 paesi presi in esame, solo uno su cinque è riuscito a colmare il divario di genere di almeno l'1% nell'ultimo anno, spiega il rapporto, che mette ancora l'Islanda al primo posto della classifica, seguita da Finlandia, Norvegia, Nuova Zelanda e Svezia. E sono ancora Islanda, Finlandia, Norvegia, seguite da Svezia e Irlanda, in cima alla classifica dei paesi europei. Economie, queste, che hanno tutte colmato il divario di genere di almeno l'80 per cento.

L'Italia è al 25esimo posto nella classifica europea, al 63esimo in quella globale, con un punteggio medio del 72 per cento. Il risultato più alto lo raggiunge nel rendimento scolastico (99,5%), il più basso nella leadership politica (31,9%).

Anche se rispetto allo scorso anno a livello globale si nota un minimo miglioramento – con un punteggio di parità complessivo passato dal 67,9% al 68,1%. – sono ancora troppe le economie che restano al di sotto di questa soglia, e i divari sono marcati soprattutto se si guardano regioni geografiche e settori di mercato differenti. 

Tra le industrie che hanno assunto la quota più alta di donne in posizioni di leadership nel 2021, per fare un esempio, non ci sono quelle nel settore delle tecnologie e dell'energia.

E sul pianeta serviranno 155 anni per colmare il divario di genere in politica, 151 anni nel settore economico, 22 anni per chiudere il divario di genere del rendimento scolastico. Il tempo per colmare il divario di genere in materia di salute e sopravvivenza invece rimane indefinito perché il suo progresso verso la parità è completamente in stallo.

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