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Il soffitto di cristallo sta per crollare

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Nelle aziende americane il soffitto di cristallo sta per crollare, ma c'è ancora qualcosa che non funziona e che ostacola i percorsi di carriera delle donne. A sottolinearlo è il rapporto Women in the Workplace curato da McKinsey&Company e LeanIn. Lo studio, lanciato nel 2015 per aiutare le imprese a favorire diversità e inclusione sul posto di lavoro, ha coinvolto più di 600 compagnie e oltre 250mila persone, di sesso, razza orientamento sessuale ed etnia diversi. 

Oggi, si legge nel rapporto, il 44 per cento delle aziende ha 3 o più donne nelle posizioni manageriali di rilievo, un miglioramento importante se si confronta il dato con il 29 per cento del 2015, e considerando che in ruoli del genere anche una donna in più può fare una differenza sostanziale. Nonostante ciò, la rappresentazione complessiva delle donne nei principali ruoli di potere è ancora ben lontana dalla parità. A occupare una posizione di rilievo nelle aziende è infatti solo una donna su 5, una su 25 se guardiamo alle donne di colore. 

Inoltre, per ogni 100 uomini promossi a manager, solo 72 donne sono promosse e assunte. Lo chiamano "il gradino rotto" ed è un meccanismo che determina un numero di donne consistente che rimane bloccato all'inizio della carriera, e una cifra irrisoria di donne che diventano manager. Non è un caso se gli uomini ricoprono il 62 per cento delle posizioni di potere in azienda, mentre alle donne è lasciato solo un 38 per cento delle poltrone più influenti. 

Per raggiungere la parità, spiega lo studio, le aziende devono aggiusare questo meccanismo. Solo così si attiverà un circolo virtuoso lungo tutto il percorso di carriera. Se più donne diventeranno manager, ce ne saranno di più ad essere promosse e assunte per ogni livello, fino a diventare senior.

Nella parte finale, il rapporto prevede una serie di linee guida per le aziende per muoversi verso una piena inclusione. Non basta cambiare i numeri per raggiungere la qualità, sottolinea lo studio, c'è bisogno di investire in una cultura che sia forte e si basi su tre principi fondamentali: pari opportunità ed equità retributiva, possibilità di conciliare vita e lavoro, un ambiente professionale rispettoso e protetto. 

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