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La libertà delle donne passa anche attraverso i soldi. L'Associazione bancaria italiana e la Fondazione per l'educazione finanziaria e al risparmio diffondono una guida per riconoscere e prevenire la violenza economica

I soldi sono
importanti

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Guida violenza economica
Credits Unsplash/Omid Armin

Riconoscere la violenza economica e identificarla come violenza di genere è il primo passo per prevenirla e contrastarla. È con quest'obiettivo che l'Associazione bancaria italiana (Abi) e la Fondazione per l'educazione finanziaria e al risparmio (FEduF) hanno realizzato una guida online sulla violenza economica di genere. 

Uno strumento ancor più necessario, se si pensa che l'autonomia economica è il presupposto di qualsiasi percorso di fuoriuscita da situazioni di violenza domestica. 

"Conosco la mia situazione finanziaria, e ho gli strumenti per gestirla in maniera autonoma? Sono al corrente delle decisioni finanziarie che mi riguardano?" queste le domande da cui parte la guida, realizzata in collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne, e che è stata condivisa anche dalle banche e dalle Associazioni dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, U.Di.Con, Unc).

La violenza economica, ricorda la guida in apertura "si verifica generalmente nella sfera familiare e avviene quando vengono messi in atto comportamenti che impediscono o ostacolano la tua indipendenza economica, fino a controllarti e a danneggiarti".

Scaricabile in formato digitale, la guida è un vero e proprio vademecum che, attraverso un linguaggio chiaro e accessibile, fornisce indicazioni di base su come identificare la violenza economica e come iniziare un percorso di autodeterminazione finanziaria. 

Se da una parte vengono elencati i segnali a cui prestare attenzione e i comportamenti da adottare per tutelarsi – primo fra tutti, quello di partecipare sempre alle decisioni economiche che ci riguardano direttamente, senza delegare altre persone –, dall'altra sono raccolti una serie di passi per iniziare a comprendere l'abc della propria situazione finanziaria e riappropriarsene attraverso strumenti che vanno dalla gestione di un conto bancario all'accesso alle iniziative che sostengono le donne che subiscono violenza economica – dal numero antiviolenza 1522, al portale online sull'alfabetizzazione finanziaria promosso da FEduF e dalle Associazioni dei consumatori, fino al Microcredito di libertà, che consente alle donne che hanno subito violenza di genere di avere accesso a finanziamenti per sviluppare la propria impresa.

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