Troppo spesso l'esperienza del parto negli ospedali è ridotta a una "prestazione" che non contempla la libertà di scelta. Un cortometraggio lo spiega in modo efficace

Prestazioni in sala parto

In Italia il numero di cesarei è ancora alto e la medicalizzazione è particolarmente accentuata in sala parto. L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda la libera scelta di posizione ma in ospedali e cliniche spesso viene imposta quella sul lettino, è in questa posizione che il 70% delle donne subisce il taglio della vagina. Durante l'intero travaglio le donne vengono imbracate con flebo e dispositivi di monitoraggio che ingombrano il movimento e non è permesso bere o mangiare, senza che ci siano ragioni mediche. Inoltre, nonostante durante il parto l'organismo - se non disturbato o sottoposto a pressioni - produca autonomamente ossitocina, lo stesso ormone prodotto dai corpi durante un rapporto sessuale, a più del 50% delle donne viene somministrata ossitocina sintetica per accellerare il travaglio. Purtroppo la maggior parte delle pratiche utilizzate in sala parto avviene senza informare le donne e senza chiederne il consenso.

Cosa succederebbe se una coppia si trovasse ad avere un rapporto nelle stesse condizioni in cui una donna affronta il travaglio? A rispondere è questo efficace cortometraggio realizzato da Freedom for Birth, un gruppo d'azione che da anni lavora affinché l'esperienza del parto sia una esperienza libera. Il video, al momento sottotitolato in inglese e in romeno, sta circolando in tutto il mondo e ha ricevuto un premio al Docscient Festival 2014.

Il cortometraggio è stato proiettato già all'interno di eventi, convegni, corsi di formazione per ostetriche e medici, durante incontri di accompagnamento alla nascita, e anche all'Istituto Superiore di Sanità, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. "Stiamo lavorando per avere la possibilità di sottotitolarlo anche in altre lingue (con i dati dei paesi di riferimento) per aiutare le donne di altri paesi a difendere il loro diritto di scelta nel parto. Nei prossimi giorni saranno pubblicate le versioni con i sottotitoli in brasiliano e francese, altri due paesi nei quali la nascita è 'ammalata': il Brasile per il suo primato di nascite chirurgiche e la Francia per l'incredibile tasso di parti operativi".  (cb)