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I cesarei in Italia sono ancora troppi

Politiche
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L'Italia è ancora il paese dei cesarei, lo confermava l'Istat e lo ribadisce il Rapporto sull’evento nascita in Italia appena diffuso e realizzato dal Ministero della Salute sulla base del flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) relativo all'anno 2013.

Nel 2013 i cesarei sono stati in media il 35,5% dei parti totali, con notevoli differenze regionali "che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo al parto per via chirurgica" si legge nel rapporto.

Il taglio cesareo è più utilizzato nelle case di cura private, dove i cesarei rappresentano il 53,8% dei parti contro il 33,1% degli ospedali pubblici, e più frequente tra italiane che tra straniere. Si ricorre al taglio cesareo nel 28,5% dei parti di madri straniere e nel 37,3% nei parti di madri italiane.

La novità di questa edizione del rapporto è l'utilizzo della classificazione di Robson "proposta nel Febbraio 2015 dall’Organizzazione mondiale della sanità come standard globale per la valutazione, il monitoraggio e il benchmarking longitudinale e trasversale sul ricorso al taglio cesareo". In base a questo sistema di classificazione sarebbe possibile elaborare un'analisi più raffinata e rilevante dal punto di vista clinico sulla frequenza dei tagli cesarei.

Il rapporto fotografa comunque lo stato generale delle nascite in Italia fornendo un quadro a tutto tondo.

Nel 2013 il numero medio di figli per donna scende a 1,39 (rispetto all'1,46 del 2010). La fecondità continua quindi a diminuire, anche tra le straniere che hanno finora compensato tenendo alta la natalità. Il 20% dei parti, infatti, riguarda proprio le donne di cittadinanza non italiana.

Inoltre, in media, ogni 100 gravidanze 1,66 sono il risultato del ricorso ad una tra le tecniche di procreazione medicalmente assistita. Tra queste, la più utilizzata è la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell’utero, seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma. Stando all'ultima indagine Censis sulla fertilità, il 50 per cento degli specialisti descrive l'infertilità come un problema che riguarda il 20-30% delle coppie italiane. Tra queste, quasi il 70% con età compresa tra i 35 e i 40 anni.