Dati

Occupazione femminile: stando agli ultimi dati Istat le cose migliorano. Ma leggendo bene i numeri, migliorano più per l'economia nel suo complesso che per la vita delle donne

Dati di fatto.
Occupate in Italia

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Occupate in Italia
Credits Unsplash/Lukas Kaufmann

L’Istat ha appena diffuso i dati sull'occupazione di gennaio 2025 e apparentemente ci sono buone notizie: l’occupazione femminile, a gennaio 2025, è aumentata infatti di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di dicembre e di 0,5 punti rispetto a gennaio 2024. Inoltre, rispetto a gennaio 2024, il tasso di disoccupazione delle donne è diminuito di 0,9 punti, mentre quello di inattività è rimasto invariato.

Le cose migliorano dunque? A guardare bene i dati le cose migliorano per il sistema economico nel suo complesso ma non migliorano in uguale misura per le donne.

A fronte di un incremento di occupazione, le donne beneficiano infatti del trend positivo ma meno degli uomini. 

Nel gennaio 2024 il tasso di occupazione degli uomini era del 70,53% mentre il tasso di occupazione delle donne era del 53%. La differenza è di 17,3 punti percentuali. 

Nel gennaio 2025 il tasso di occupazione maschile sale al 72,04% mentre quello femminile sale al 53,54%. Il divario è ora di 18,5 punti. 

Ne consegue che il sistema economico ha creato nuovi posti di lavoro ma questi nuovi posti sono stati per lo più coperti da uomini. Il divario più elevato si è avuto nell’aprile del 2024 (24,6 punti) mentre il divario più basso nell’agosto 2013 (17 punti). Tra l’agosto 2023 e il gennaio 2025 il divario tra tasso di occupazione maschile e femminile ha oscillato tra  17,5 e il 18,5 punti.  

Il divario tra il tasso di disoccupazione maschile è femminile è, nel gennaio 2025,  in lieve aumento rispetto a dicembre 2024 quando era di 1,6 punti.

Il dato più preoccupante riguarda il tasso di inattività – persone che non lavorano e che non cercano attivamente lavoro. La differenza tra uomini e donne in questo caso è di circa il 18 punti percentuali, con un aumento di un punto percentuale tra  gennaio 2024 e gennaio 2025.

La quota di donne inattive in Italia nel gennaio 2025 è del 43,4% contro una media europea del 35%. Un dato allarmante che richiede un ripensamento di politiche sociali, culturali e di welfare per incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.