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I passi che l'Italia deve ancora fare per il Grevio

Politiche
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Nonostante i passi avanti, l'Italia ha ancora molto da impegnarsi per il raggiungimento della parità tra donne e uomini. A dirlo è il primo rapporto pubblicato dalle esperte e dagli esperti di Grevio, il gruppo indipendente del Consiglio d'Europa che ha il compito di vigilare sull'applicazione della Convenzione di Istanbul nei paesi membri.

Quali sono stati i passi avanti? Secondo il Grevio i risultati più importanti ottenuti in Italia sono: la normativa del 2009 contro lo stalking; la Legge n. 119/2013 (cosiddetta legge contro il femminicidio) che ha sancito l’obbligo delle autorità di sostenere e promuovere, in particolare attraverso l'assegnazione di mezzi finanziari, una vasta rete di servizi di assistenza alle vittime; il Decreto legislativo n. 80/2015, le cui disposizioni prevedono un congedo speciale retribuito per le lavoratrici vittime di violenza di genere e la Legge n. 4/2018, che contiene numerose misure a tutela degli orfani di una vittima di crimine domestico.

Tanti passi ancora da fare. Secondo il Grevio in Italia "sta emergendo una tendenza a reinterpretare e riorientare la nozione di parità di genere in termini di politiche per la famiglia e la maternità". Nel campo della protezione e dell’assistenza alle vittime, il rapporto ritiene che "le autorità nazionali dovrebbero in priorità stanziare finanziamenti adeguati ed elaborare soluzioni che permettano di fornire una risposta coordinata e interistituzionale alla violenza, basate sul forte coinvolgimento delle autorità locali e sulla partecipazione di tutti gli attori interessati, in particolare le Ong femminili che offrono strutture di accoglienza per le vittime. Occorre ugualmente adottare con urgenza altre misure complementari, ispirate a un approccio fondato sui diritti umani, per colmare le lacune nei servizi di supporto specializzati per le vittime di violenza sessuale, istituendo centri di accoglienza per le vittime di stupro o di violenza sessuale". Un altro settore che richiede un esame urgente da parte delle autorità secondo il Grevio è quello riguardante la determinazione dei diritti di custodia e di visita dei figli. Il rapporto sottolinea come "sono raramente utilizzate le disposizioni previste dalla legge che consentirebbero, nei casi di violenza familiare, di fare prevalere il principio dell’interesse superiore del bambino rispetto a quello della genitorialità condivisa". Il rapporto esprime anche preoccupazione "per la tendenza del sistema attuale ad esporre a una vittimizzazione secondaria le madri che cercano di proteggere i figli denunciando la violenza". Inoltre, in materia di diritto di asilo "le recenti politiche miranti a porre fine ai salvataggi in mare e a rafforzare la dissuasione dei potenziali candidati all’emigrazione clandestina, associate alla chiusura dei porti italiani per le navi che trasportano migranti soccorsi in mare, aumentano ulteriormente il rischio di respingimento".

Per questo motivo il rapporto del Grevio dedica le ultime pagine a una serie di misure che chiede al governo di adottare in via prioritaria, misure che spaziano dalle disposizioni legali relative ai maltrattamenti in famiglia, ai finanziamenti per i servizi di contrasto alla violenza sulle donne, alla formazione dei professionisti, all'accesso all'assistenza.

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