La recente vittoria del partito laburista alle elezioni politiche nel Regno Unito porta con sé una serie di buone notizie da un punto di vista di genere, ma quale sarà davvero il suo impatto sulla vita delle donne? Una politologa mette in evidenza luci e ombre legate all'evento che condizionerà la storia politica britannica dei prossimi anni

È un buon momento per la rappresentanza femminile nella politica del Regno Unito. La percentuale di donne deputate ha raggiunto il massimo storico del 40,6%, e si prevede che le donne ricopriranno una serie di posizioni di rilievo nel nuovo governo, tra cui la prima donna con la carica di cancelliere del paese. Inoltre, il partito laburista ha uno storico di politiche favorevoli alle donne più solido rispetto agli altri partiti. Il quadro, tuttavia, non è del tutto roseo.
Il Parlamento appena eletto comprende 264 donne. Questa cifra supera per la prima volta la soglia del 40% e rappresenta un grande salto rispetto al precedente record del 34,2% del 2019. E le donne non sono solo “banckbencher” (espressione inglese con cui vengono descritti quei e quelle parlamentari che non ricoprono incarichi di governo, ndr): alcune ricoprono anche ruoli di primo piano, tra cui Angela Rayner, vice prima ministra e segretaria per il dipartimento di Levelling Up, Housing and Communities.
Le donne occupano numerose posizioni nel primo gabinetto di Starmer, tra cui quelle di segretariato agli Interni e all'Istruzione e alla Giustizia.
Ma la novità forse più rilevante è che Rachel Reeves è la nuova Cancelliera dello Scacchiere (il Ministero delle Finanze britannico, ndr), circondata da un team di consulenti donne. È un fatto importante, e non solo per le politiche esplicitamente rivolte alle donne. Com'è già stato sottolineato, l'orientamento generale della politica economica di Reeves dovrebbe aiutare molte donne che svolgono lavori a bassa retribuzione e a tempo parziale.
Le politiche del partito laburista sono solitamente più femministe di quelle dei suoi rivali. Quando il Labour era al governo, l'introduzione del salario minimo ha interessato più donne che uomini, ed è stata determinante per affrontare il problema delle basse retribuzioni femminili. Altre politiche, come l'abolizione dell'IVA sui prodotti sanitari, sono state direttamente attribuite all'aumento delle donne in parlamento sotto il New Labour.
Al contrario, i tagli effettuati in nome dell'austerità sotto il governo della coalizione conservatrice-liberaldemocratica tra il 2010 e il 2015 hanno colpito più duramente le donne. L'associazione Oxfam ha perfino descritto l'austerità come "violenza di genere". Più di recente, i lockdown durante la pandemia da Covid-19 e la chiusura prolungata delle scuole hanno avuto un forte impatto negativo sul benessere economico e mentale delle donne.
Il programma del partito laburista contiene diversi provvedimenti politici che andranno a vantaggio delle donne, fra cui una serie di misure per contrastare la violenza contro le donne e le ragazze, per migliorare le opzioni di assistenza all'infanzia – dai "breakfast club" gratuiti nelle scuole primarie a maggiori diritti per il congedo parentale –, garantire che il salario minimo sia un vero e proprio salario di mantenimento e rafforzare i diritti sul posto di lavoro. Fra questi, la parità di retribuzione e la protezione contro le discriminazioni legate alla maternità e alla menopausa e le molestie sessuali.
La strada è ancora lunga
Ci sono però una serie di precisazioni da fare sulle buone notizie. In primo luogo, l'aumento della percentuale di donne in parlamento è dovuto al cambiamento del partito di governo. Il Labour ha il 46,1% di donne all'interno del suo partito parlamentare, rispetto al 25% di donne nella maggioranza conservatrice del precedente parlamento. Ma la percentuale di donne all'interno dei partiti parlamentari laburista e conservatore è in realtà diminuita e gli altri partiti non hanno aggiustato il tiro.
Nelle mie ricerche precedenti ho dimostrato che le campagne elettorali di lunga durata sono particolarmente dannose per le donne, che hanno meno risorse di tempo e denaro da investire per lavorare per anni in un collegio elettorale. In queste elezioni, a beneficiare delle selezioni dell'ultimo minuto sono stati soprattutto gli uomini.
In secondo luogo, sebbene il partito laburista riesca meglio di altri partiti a portare le donne nelle retrovie e perfino nelle prime file dei banchi del Parlamento, non ha mai avuto una leader donna eletta. Tutte e tre le donne che hanno ricoperto l’incarico di primo ministro del Regno Unito provengono dal partito conservatore. Nel Labour, Il soffitto di cristallo rimane sorprendentemente intatto.
Terzo, il partito laburista garantisce maggior sostegno ad alcune donne rispetto ad altre. Sebbene all’interno del Labour la diversità etnica e di classe sia migliore rispetto a quella di altri partiti, persistono alcune barriere. La mia ricerca ha rilevato che – come altri partiti – il Labour ha faticato a essere inclusivo nei confronti delle donne della classe operaia, appartenenti a minoranze etniche o con responsabilità di assistenza.
Una ricerca di Farah Hussain ha dimostrato che il partito ha fatto particolarmente fatica a includere le donne musulmane. Per via del recente clamore suscitato dall’esclusione dalla candidatura di Faiza Shaheen e dalla sospensione prolungata di Diane Abbott, il partito è stato accusato di avere problemi con le donne appartenenti a minoranze etniche. A questo proposito, è degna di nota la nomina di Shabana Mahmood a segretaria alla Giustizia.
Inoltre, le donne candidate devono far fronte a crescenti minacce alla loro sicurezza: la deputata laburista Jess Phillips ha dichiarato che le intimidazioni e le molestie subite in queste elezioni sono state le peggiori che abbia mai sperimentato (è stata persino contestata durante il suo discorso dopo la vittoria alle urne). C’è una tendenza cronica agli abusi nei confronti delle donne candidate alle elezioni nel Regno Unito, e rappresenta una minaccia per la democrazia.
Infine, la posizione del Labour sulla controversa questione dei diritti delle persone trans ha portato alcune femministe con posizioni critiche nei confronti delle questioni di genere a sostenere che il partito ha abbandonato le donne. In particolare, la scrittrice J.K. Rowling, che in passato è stata una delle principali donatrici del partito, lo ha accusato di avere un "approccio sprezzante e offensivo" nei confronti delle preoccupazioni delle donne. Molti membri del Labour non condividono le opinioni di Rowling, ma è probabile che questa delicata questione continui a generare disaccordi all'interno del partito.
Nel complesso, molte donne saranno soddisfatte dell'esito di queste elezioni. Ma fino a quando tutti i partiti non avranno una rappresentanza di genere equilibrata, le donne di ogni provenienza non saranno incluse nella politica e il soffitto di cristallo non sarà completamente infranto, la battaglia per una rappresentanza paritaria andrà avanti.
Questo testo è una traduzione dell'articolo What Labour’s election means for women: the good and the bad pubblicato su The Conversation il 5 luglio 2024