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L'Irlanda sceglie ancora la famiglia fondata sul matrimonio come istituzione morale, ma nella crescita di bambine e bambini a fare la differenza è più l'economia delle coppie sposate che i sentimenti a cui sono associate per tradizione. Il commento di una sociologa dopo il referendum

Famiglie
in Irlanda

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Famiglie in Irlanda
Credits Unsplash/Erik Mclean

L'elettorato irlandese ha respinto la proposta di cambiare formalmente la definizione di "famiglia" nella Costituzione, respingendo un secondo referendum sulla modifica della dicitura riguardante i "doveri della donna in casa".

La Costituzione irlandese, del 1937, afferma che la famiglia è fondata sul matrimonio e che "lo stato si impegna a custodire con particolare cura l'istituzione del matrimonio". Il referendum dell'8 marzo 2024 proponeva di cambiare la formulazione per riconoscere le famiglie come "fondate sul matrimonio o su altre relazioni durature".

Le modifiche proposte, sostenute da tutti i principali partiti politici, hanno aperto un dibattito su cosa sia e quale sia il ruolo della "la famiglia". In un exit poll, le persone hanno indicato "l'assenza di chiarezza" e la "mancanza di fiducia nel governo" come le ragioni per cui hanno votato contro i cambiamenti nei referendum.

Il cambiamento avrebbe rispecchiato la diversità delle famiglie nell'Irlanda contemporanea e concesso pari diritti costituzionali ai genitori single. Secondo l'ultimo censimento irlandese del 2022, il 45% di tutte le unità familiari in Irlanda è composto da coppie sposate con figli e le forme alternative di famiglie con figli sono costituite in prevalenza da coppie conviventi e madri single.

Secondo lo stesso censimento, le coppie composte da persone dello stesso sesso sono 10.393, con un aumento del 157% rispetto al 2011 (dove però la soglia di partenza era bassa). Quindi il numero totale dei figli di coppie dello stesso sesso è aumentato a 1.853.

L'opposizione a questo emendamento si è concentrata su due punti principali: la definizione di "relazione duratura" e l'importanza del matrimonio per le famiglie e per la società.

Come in molti altri paesi, anche in Irlanda c'è una crescente preoccupazione per il declino del matrimonio. Nel censimento del 1986, quasi il 70% di tutte le unità familiari era costituito da coppie sposate con figli. Il declino del matrimonio (e delle cerimonie matrimoniali religiose) ha destato particolare preoccupazione nei gruppi conservatori, che si sono espressi in merito durante le ultime campagne referendarie.

Dal momento che, a livello globale, le persone che scelgono di sposarsi sono sempre meno e appartengono a gruppi sempre più specifici, è naturale chiedersi come questo possa influire sulle generazioni future. Tuttavia, le ricerche che ho condotto negli anni dimostrano che il matrimonio in sé non è necessariamente il fattore più importante per il benessere della famiglia o per quello dei figli.

Il matrimonio non è tutto

Sono una sociologa che studia la vita familiare, il matrimonio e le relazioni. Dal 2006, lo studio longitudinale nazionale Growing up in Ireland ha permesso a ricercatrici e ricercatori di monitorare i cambiamenti nelle famiglie in Irlanda seguendo due grandi coorti di bambini e bambine irlandesi durante la loro crescita. L'analisi di questi dati che ho condotto insieme al mio gruppo di ricerca dimostra che il matrimonio non è il fattore più importante nel determinare se bambini e bambine crescano in maniera sana.

La maggior parte dei bambini e delle bambine (il 78%) della coorte di nascita del 1998, ad esempio, è cresciuta in famiglie con due genitori; di questi, la maggioranza (98,5%) erano i genitori biologici del bambino o della bambina.

Solo poco più del 4% dei bambini e delle bambine abitava con genitori conviventi e non sposati, la maggior parte dei quali non era mai stata sposata. Le famiglie monogenitoriali erano in gran parte composte da madri single, con il 9% che si definivano come madri single "che non si erano mai sposate" e l'8% come "precedentemente sposate". Queste ultime erano single perlopiù come risultato di una separazione coniugale piuttosto che di un divorzio o dell’esser diventate vedove. 

Rispetto al resto d'Europa e, in effetti, del mondo, in Irlanda il tasso dei divorzi è notevolmente basso: in Irlanda le persone preferiscono rimanere separate piuttosto che divorziare e risposarsi (anche il tasso delle persone che si risposano è basso).

Abbiamo riscontrato differenze significative sia nei risultati relativi a bambini e bambine che negli indicatori di benessere familiare tra le varie tipologie di famiglie. Ad esempio, in un test di lettura effettuato all'età di nove anni, i bambini e le bambine cresciute in famiglie monoparentali composte da un genitore non sposato ottenevano quasi dieci punti percentuali in meno rispetto a quelli e quelle in famiglie composte da due genitori sposati.

Questo fatto non va ignorato, e non stiamo sminuendo o negando l'esistenza di queste differenze. Ma le due situazioni non sono realmente confrontabili.

Rispetto alle madri sposate, le madri single non sposate erano più giovani, meno istruite e meno religiose, e con maggiori probabilità di essere nate all'estero. Queste madri avevano anche maggiori probabilità di aver fumato durante la gravidanza, di aver avuto una malattia cronica prima della nascita del figlio o della figlia e di aver vissuto l’incarcerazione di un partner.

Le bambine e i bambini nati da madri che non si sono mai sposate tendono in media a pesare meno di quelli nati da madri sposate. È più probabile che siano i primogeniti e che nascano in Irlanda. Oltre al matrimonio, le ragioni per cui le famiglie si differenziano sono molte.

Una volta tenuto conto di questi fattori, la differenza nei punteggi di lettura tra i bambini e le bambine in famiglie monoparentali con madri che erano state sposate e in quelle con madri che non lo erano mai state si è ridotta a poco meno del 3%. In altre parole, abbiamo appurato che la maggior parte della differenza è dovuta alle risorse socioeconomiche delle famiglie, piuttosto che al matrimonio in sé.

Questo non vuol dire che il matrimonio e la stabilità che quest'ultimo porta nella vita di bambini e bambine non siano importanti; piuttosto, significa riconoscere che ci sono altre differenze, in particolare legate alle risorse socioeconomiche e alla salute, il cui peso sembra essere maggiore.

Dopo il voto del "no", la Costituzione irlandese continua a privilegiare il nucleo familiare "sposato" rispetto agli altri. Alla luce di quanto ho scoperto nelle mie ricerche e dei cambiamenti demografici delle famiglie, nutro ancora la speranza che un giorno questa situazione possa cambiare.

Questo testo è una traduzione dell'articolo Irish families have changed – it's a shame the constitution won't be amended to reflect that, pubblicato su The Conversation il 12 marzo 2024