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In Italia le ragazze sono più insicure e meno preparate per parlare di soldi, maneggiarli, investirli. La nuova indagine PISA dedicata all'alfabetizzazione finanziaria tra gli adolescenti mette in luce tutti gli stereotipi dell'economia

Le ragazze
e i soldi

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Le ragazze e i soldi
Credits Unsplash/Sasun Bughdaryan

In Italia i ragazzi superano le ragazze di 20 punti in alfabetizzazione finanziaria, un divario che si riscontra a partire dagli studenti mediamente bravi e aumenta tra quelli più bravi, a fronte di una media Ocse che vede una differenza a favore dei ragazzi di 5 punti.

A mostrarlo sono i risultati della nuova indagine internazionale promossa dall'Ocse, PISA (Programme for International Student Assessment) - una ricerca che dal 2000 ogni tre anni rileva le competenze degli studenti di 15 anni in lettura, matematica e scienze, e che in Italia è curata dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi).

Nell'indagine, relativa all'anno 2022, l'alfabetizzazione finanziaria (literacy finanziaria) è definita come "la conoscenza e la comprensione dei concetti e dei rischi finanziari, nonché le competenze e gli atteggiamenti necessari per applicare tali conoscenze al fine di prendere decisioni efficaci in una serie di contesti finanziari, per migliorare il benessere finanziario degli individui e della società e per consentire la partecipazione alla vita economica".

Possedere competenze finanziarie di base, anche digitali, ha sottolineato Chiara Scotti, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, in occasione della diffusione dei dati Invalsi "è diventato indispensabile affinché i giovani possano accedere a servizi e prodotti finanziari in maniera responsabile e sicura. Le competenze finanziare servono alle ragazze e ai ragazzi non solo per le scelte finanziarie che si trovano a fare nel quotidiano, ma anche per il loro benessere futuro".

Nella scala dei punteggi sulla financial literacy, spiega l'indagine che ha coinvolto 20 paesi (14 Ocse e 6 partner) e circa 98.000 studenti di quindici anni di cui 6.200 soltanto per l'Italia, la percentuale di ragazzi che in Italia raggiunge i livelli 4 e 5 è significativamente maggiore di quella delle ragazze (di 7 e 5 punti percentuali, rispettivamente). Al contrario, la percentuale di ragazze che si collocano nel livello minimo di competenza livello 2 e 3 è significativamente maggiore di quella dei ragazzi (di 6 e 4 punti percentuali, rispettivamente).

Una tendenza che si riconferma a diverse latitudini geografiche, ma è soprattutto nei licei e negli istituti tecnici che i ragazzi sono in grado di risolvere compiti di complessità più elevata in misura maggiore rispetto alle ragazze.

A fronte di un 62% di studenti italiani che ritiene gli argomenti finanziari importanti, dato in linea con la media Ocse, e di un 40% di studenti italiani a cui piace parlare di soldi (la media Ocse è del 50%), i ragazzi sono anche quelli che si confrontano con i propri genitori in misura maggiore rispetto alle ragazze su argomenti quali il budget, le notizie che riguardano l’economia o la finanza e le loro decisioni di risparmio.

Un dato che riflette il maggior disagio delle ragazze a parlare di economia rispetto ai ragazzi, nonostante tutti la ritengano una questione importante e nel complesso quasi 8 studenti su 10 dichiarino di saper gestire i propri soldi.

Se il coinvolgimento della famiglia in argomenti finanziari non influenza l’importanza che ragazzi e ragazze assegnano agli argomenti, spiega l'indagine, sicuramente invece si riflette sulla loro sicurezza nel saper gestire il denaro.

Le ragazze tendono a confrontare i prezzi di diversi negozi più dei ragazzi, fanno acquisti in base all'umore del momento e preferiscono pagare in contanti, ma sono le più insicure quando si tratta di capire un contratto di vendita e o organizzare le spese considerando la propria situazione finanziaria. 

Più che mostrare l'evidenza di differenze cognitive biologiche, questi dati ci parlano di come gli stereotipi di genere condizionino percorsi e comportamenti in un ambito, quello economico e finanziario, che è strettamente correlato alla piena realizzazione sociale e professionale delle persone. 

Davanti a questi numeri appare evidente che l'educazione finanziaria è indispensabile per tutti a partire dai percorsi d'istruzione nelle scuole, anche per far fronte alle disuguaglianze generate dalle diverse provenienze familiari e di classe. Solo intervenendo alla radice degli atteggiamenti culturali, infatti, sarà possibile colmare i divari e pensare un futuro in cui le donne potranno essere protagoniste delle nostre economie, quindi saranno davvero libere di autodeterminarsi nei loro percorsi.

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