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Il lascito in Grecia di Alba Dorata, ex partito ultranazionalista che ha guadagnato forti consensi anche tra le elettrici, con una retorica che voleva le 'vere donne' nuove discendenti delle antiche amazzoni, votate a difendere la patria e l'identità nazionale

Nuove amazzoni,
vecchi nazionalismi

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Foto: Unsplash/engin akyurt

Le crisi globali, i conflitti e le ondate di rifugiati diretti verso l'Europa hanno fornito un terreno fertile per l'ascesa di movimenti nazionalisti, che altrimenti sarebbero stati tenuti lontani dalla scena politica. La Grecia non ha fatto eccezione. Alba Dorata, un partito politico greco nativista di estrema destra e ultranazionalista fondato nel 1980, ha guadagnato popolarità e successo elettorale nel 2010. L'ideologia del partito si basa sul nazionalismo estremo, sul sentimento anti-immigrazione e sull'opposizione all'Unione europea. Promuove una visione della Grecia come nazione omogenea e razzialmente pura, quindi nativista, ed è stato accusato di promuovere la violenza e i crimini d'odio contro le persone immigrate, e altri gruppi minoritari. Sebbene la leadership del partito abbia negato qualsiasi associazione con il nazismo, diversi suoi membri sono stati condannati per reati legati ad attività neonaziste.

Nel 2012, Alba Dorata ha ottenuto il 7% dei voti alle elezioni parlamentari greche e si è assicurata 18 seggi nel parlamento ellenico. Tuttavia, dopo l'omicidio di alto profilo di un musicista antifascista da parte di un sostenitore di Alba Dorata nel 2013, la popolarità del partito ha iniziato a diminuire. Nel 2020, Alba Dorata è stata dichiarata ufficialmente un'organizzazione criminale da un tribunale greco e la sua leadership è stata condannata al carcere per aver gestito una banda criminale. Il partito non esiste più come forza politica in Grecia, ma è stato sostituito da una pletora di gruppi minori.

In Alba Dorata partecipavano entrambi i sessi, con un misto di ruoli e funzioni. Il suo aspetto nativista sembrava attraente per le donne, che si ritrovavano in un gruppo venerato per la sua funzione: il trasferimento della purezza della nazione. Allo stesso tempo, le donne hanno preso a cuore l'aspetto militarista del partito, considerandosi come amazzoni archetipiche. Un aspetto assai interessante da sottolineare.

La convinzione di discendere dalle amazzoni non è nuova in Grecia, ma ha acquisito nuovo interesse a causa dell'ascesa dell'estrema destra.

Il mito delle amazzoni ha una storia lunga e complessa nella cultura greca, che risale ai tempi antichi. Secondo Erodoto, le amazzoni erano una tribù di donne guerriere che vivevano nella regione del Mar Nero ed erano rinomate per la loro abilità in battaglia. Nella mitologia greca erano spesso rappresentate come donne feroci e indipendenti, che sfidavano i tradizionali ruoli di genere e incarnavano ideali di forza, coraggio e autonomia. Nel suo saggio del 1995, The experiences of Tiresias: the feminine and the greek man, Nicole Loraux (1995) ha osservato che le amazzoni sembravano rappresentare una minaccia per l'ordine maschile della società greca. La loro stessa esistenza sfidava le norme della cultura patriarcale e sollevava domande sulla natura dell'identità di genere e della differenza sessuale.

Questa convinzione sembra essere stata utilizzata anche dai maschi di Alba Dorata per dare forma al concetto di habitus teorizzato da Pierre Bourdieu nel 1977, in questo caso rivolto alle donne.[1] Ci riferiamo all'habitus come alle disposizioni, agli atteggiamenti e alle credenze interiorizzate che gli individui acquisiscono attraverso la socializzazione e che modellano la loro percezione del mondo e il loro comportamento. In questo caso, le adepte di Alba Dorata hanno interiorizzato l'ideologia di estrema destra del partito, presentata dalle loro controparti maschili, che attinge a una serie di riferimenti culturali e storici, tra cui il mito delle amazzoni, per costruire una narrazione dell'identità greca che esclude e demonizza i gruppi emarginati.

Per poter analizzare questo fenomeno, abbiamo guardato i numeri delle tre principali riviste di estrema destra greche – Maiandros, Patria e Anaktisi  e utilizzando l’algoritmo Sketch Engine abbiamo creato un corpus di tutti gli scritti. Abbiamo così riscontrato riferimenti alle donne per quanto riguarda il ruolo di "guardiane" con riferimento a quattro ambiti: quello della riproduzione (madri), della famiglia (donne), della razza (sangue), della nazione (nutrici).

A quanto pare, l'habitus immaginato dagli uomini di Alba Dorata è quello di una donna tradizionale, una donna ancella, sottomessa al maschio dominante. Dato però che Alba Dorata sta cercando di reinventarsi per riflettere i mutati atteggiamenti verso il genere, il potere e l'autorità, questo habitus sta ora cambiando e alle donne è stato permesso di soddisfare le caratteristiche di un ideale che includesse forza, coraggio e autonomia  ovvero, le amazzoni.

La convinzione di discendere dalle amazzoni ha diverse funzioni ideologiche per le donne di Alba Dorata, tra cui la legittimazione del loro attivismo politico, l'affermazione della loro identità di donne greche e la promozione di un programma patriarcale e nazionalista. È così che si spiega l'ascesa a deputato di Eleni Zaroulia, moglie del leader di Alba Dorata Nikolaos Mihaloliakos, che ha preso posizione chiedendo il servizio militare obbligatorio per le donne perché il sistema esistente le discriminava.

Tuttavia, la costruzione di un'identità da amazzoni da parte delle donne di Alba Dorata non è una semplice questione di manipolazione ideologica, ma piuttosto un processo complesso e dinamico di formazione, negoziazione e contestazione dell'identità.

Abbiamo visitato il blog White Women Front (al momento non più funzionante) e, utilizzando sempre Sketch Engine, abbiamo creato un corpus con tutti gli scritti che queste donne offrivano alle altre donne del partito. L'esame qualitativo dei loro stessi scritti attesta questo punto di vista, riferendosi, ad esempio, ad Alefanto Zana – tra le donne che hanno combattuto durante la guerra d'indipendenza greca – con epiteti del tipo "coraggiosa e impavida come un'amazzone" e "sempre presente in tutte le battaglie", sebbene trovasse comunque il tempo di prendersi cura di sua figlia e di cantare canzoni per le truppe durante il riposo.[2]

La convinzione della natura prototipica delle sostenitrici di Alba Dorata ha implicazioni significative per la società greca, in particolare in termini di relazioni di genere e ideologia politica. Da un lato, sfida le nozioni tradizionali di femminilità e i ruoli delle donne nella società, dando alle donne la possibilità di abbracciare un ruolo più assertivo e attivo. Chi ha mantenuto la presenza politica di Alba Dorata in parlamento quando tutti i principali esponenti sono stati condannati e portati in carcere? Le loro donne, le loro mogli, le loro figlie.

Dall'altro lato, rafforza un rigido binario di genere e una nozione esclusiva di identità greca che esclude coloro che non rientrano negli stretti confini di questo ideale.

Questo effetto binario può essere visto chiaramente nel documentario Golden Dawn Girls (2017), girato da Havard Bustnes. Qui le donne, attraverso il sarcasmo, le risposte ambigue, il rifiuto o le domande, giocano con il documentarista come i grandi felini con le loro prede, pur mantenendo le sembianze di donne tradizionali, in linea con gli ideali del partito.

In conclusione, la convinzione delle sostenitrici di Alba Dorata di essere prototipi di amazzoni riflette un fenomeno complesso e sfaccettato che affonda le sue radici nella cultura e nella mitologia greca. È un prodotto dell'ideologia di estrema destra del partito, che attinge a una serie di riferimenti culturali e storici per costruire una narrativa dell'identità greca che manipola e rafforza l'esclusione e la demonizzazione dei gruppi emarginati.

Se da un lato questa convinzione ha permesso ad alcune donne di sfidare i tradizionali ruoli di genere, dall'altro ha rafforzato una nozione ristretta ed escludente di identità greca, che mina i valori della democrazia e della diversità.

Note

[1] Per Bourdieu, il termine habitus si riferisce all'entità collettiva attraverso la quale e nella quale vengono stabilite e riprodotte le condizioni sociali e culturali dominanti. Nelle parole di Bourdieu, l'habitus si riferisce a "un sistema soggettivo ma non individuale di strutture interiorizzate, schemi di percezione, concezione e azione comuni a tutti i membri di uno stesso gruppo o classe" (p. 86). Secondo Bourdieu, il senso dell'habitus – e di ciò che viene valorizzato all'interno dell'habitus – viene conferito attraverso le sue istituzioni. Questo processo inizia tipicamente con l'ambiente familiare e si consolida successivamente attraverso altre istituzioni come l'istruzione e il lavoro. Queste istituzioni rafforzano continuamente, e talvolta ristrutturano e modificano, i modelli originali di cultura e socialità del soggetto (cioè i modelli con cui il soggetto si relaziona al mondo e agli altri). Cfr. Pierre Bourdieu, Outline of a Theory of Practice (Vol. 16). Cambridge: Cambridge University Press, 1977

[2] White Women Front Blog:10/2010, Post 13 (ultimo accesso luglio 2022)

Traduzione a cura di Marcella Corsi

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