A scuola la tecnologia è un gioco da ragazze

Politiche
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Riaprono le scuole e sono 37 gli istituti comprensivi che quest’anno aderiscono a Girls code it Better, il progetto arrivato alla sua terza edizione e creato da Men at Work (Maw) per favorire la formazione delle giovanissime nel settore della tecnologia, della progettazione e del web. Aree che gli stereotipi culturali vedono ancora come 'meno adatte' alle ragazze, con tutte le conseguenze che questo comporta in termini di occupazione.

Il progetto prevede il coinvolgimento di circa settecento studentesse che avranno a disposizione un insegnante, un esperto in aree tecniche come la progettazione e la stampa 3D, un'aula di informatica attrezzata, delle lezioni dedicate e un “club” di studentesse di cui far parte, impegnato in un percorso di circa 4 mesi e 45 ore di incontri in orario extra-scolastico e finalizzato alla realizzazione di un progetto.

“Le scuole che si erano candidate al progetto quest’anno sono 56, ma abbiamo potuto attivare Girls Code it Better solo per 37 di esse, c'è ancora molto da fare" spiega Francesco Turrini, amministratore delegato di MaW. "Mancano all’appello le aziende e i territori, che potrebbero contribuire a sostenere l’iniziativa in modo molto più deciso. E’ nel loro interesse: per le aziende significa aiutarci anche a orientare sempre più ragazze verso studi tecnici, prima che facciano le loro scelte, e quindi in futuro trovare più facilmente il personale qualificato che cercano. Per i territori in generale rappresenta un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni e un importante contributo anche alle politiche che vogliono favorire la parità di genere”.

Per seguire e raccontare i progetti in corso durante l'anno, insegnanti e studenti useranno l'hashtag #seinellascuolagiusta sui principali social media.