#WeToogether. Lo sciopero globale è delle donne

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Oggi le donne tornano nelle strade del mondo per lo sciopero globale contro la violenza maschile in tutte le sue forme. 

"Saranno più di 70 i paesi in cui le donne incroceranno le braccia astenendosi da qualsiasi attività produttiva e riproduttiva, formale o informale, retribuita o gratuita" spiega la rete Non Una Di Meno che coordina lo sciopero in Italia. "Lo sciopero femminista coinvolgerà le lavoratrici a tempo indeterminato, le partite Iva, le precarie, le lavoratrici in nero, il lavoro di cura e domestico, le stagiste e le lavoratrici senza contratto, le disoccupate e le studentesse".

In tutte le città d'Italia ci saranno azioni, picchetti, piazze tematiche, presidi durante la mattina e cortei pomeridiani. A Roma si parte alle 17 da piazza Vittorio per giungere a Piazza Madonna Di Loreto, attraversando luoghi simbolici per i corpi delle donne doppiamente strumentalizzati da leggi e campagne d'odio razzista e sessista. Partecipa anche Asia Argento, che scenderà in piazza con le attiviste romane di Non Una Di Meno per rispondere all'appello internazionale.

"Lo faremo tutte insieme perché il movimento globale delle donne è coraggio di parlare, forza di rompere il velo di silenzio, paura e vergogna che avvolge le molestie sui posti di lavoro, quest'ultimo ormai sempre più precario. #MeToo abbiamo detto in tante, #WETOOgether sarà la risposta dello sciopero femminista".

Al centro dello sciopero italiano c'è il piano femminista contro la violenza maschile e di genere scritto dalle attiviste della rete Non Una Di Meno in un anno di assemblee. "Scioperiamo" continuano "contro la precarietà e le discriminazioni. Contro i ruoli imposti nella società, contro i ricatti sul lavoro che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sulle nostre vite, essere libere dalla paura, libere di muoverci e di restare contro la violenza razzista e istituzionale. Difendiamo gli spazi femministi e liberati della città" 

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