Storie

Le conseguenze della guerra sulla vita delle donne sono incalcolabili. È così anche nel caso del conflitto in corso in Ucraina, dove donne e ragazze sono costantemente esposte al rischio di violenza sessuale e di genere. Lo racconta l'ultimo rapporto Osce

La guerra 
è uno stupro

6 min lettura
La guerra delle ucraine
Credits Unsplash/engin akyurt

Lo sappiamo dalla ricerca, i conflitti armati hanno impatti di genere devastanti, e la guerra russa in Ucraina non fa eccezione. Le donne e le ragazze che si trovano oggi in Ucraina e quelle che sono fuggite dalla guerra verso altri paesi europei devono affrontare sfide specifiche per quanto riguarda la sicurezza alimentare, le difficoltà economiche, l'accesso all'assistenza sanitaria e ai servizi di salute mentale. Inoltre, si trovano esposte alle minacce di violenza di genere e sessuale legate al conflitto e al transito nelle zone belliche.

A ribadirlo è l'ultimo rapporto annuale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Curato dalla dottoressa Hedy Fry, che per l'organizzazione svolge l'incarico di relatrice speciale per le questioni di genere, il rapporto analizza l'impatto della guerra in Ucraina sulla vita delle donne, e mette bene in luce come queste diventino sempre più facili bersagli di violenza in tempi di crisi economiche, sfide globali e guerre.

Secondo uno studio diffuso da UN Women del 2022 e citato nel documento Osce, il conflitto ha esacerbato ulteriormente le disuguaglianze preesistenti che colpivano le donne in Ucraina: si tratta principalmente della discriminazione nell'accesso a risorse produttive fondamentali, come la terra, il credito, la produzione agricola, e i servizi. Sono state sempre le donne a trovarsi in misura maggiore in condizioni precarie, a svolgere lavori part-time, stagionali e a bassa retribuzione.

Una simile considerazione viene dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, che secondo quanto riportato dal rapporto Osce, nel 2021 ha riferito che, mentre "i tassi di povertà in Ucraina non differivano significativamente per genere, le donne avevano più probabilità di trovarsi di fronte alla povertà multidimensionale – e quindi alla povertà misurata al di là delle privazioni monetarie". Questo, spiega Osce "con redditi medi più bassi nel mercato del lavoro e famiglie monoparentali femminili particolarmente a rischio di povertà". 

La ragione, continua Osce, va rintracciata nel fatto che "le donne dipendono in misura maggiore dalle prestazioni e dai servizi sociali perché sono generalmente responsabili della gestione della casa e della cura della famiglia". 

Nel contesto della salute in generale, ma con un'attenzione particolare alla salute mentale, il dato di fatto fondamentale deriva dalla limitatissima capacità di assistenza medica e sanitaria in Ucraina, gravemente compromessa dal conflitto militare in corso. 

Come si legge nel rapporto, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato che "la guerra ha aumentato il fabbisogno di assistenza sanitaria, riducendo al contempo la capacità del sistema di fornire servizi, in particolare nelle aree in cui la guerra è attiva. Le donne che si occupano di bambini e anziani hanno dovuto affrontare un'estrema carenza di medicinali essenziali, di servizi sanitari e finanziari, così come anche di fondi per procurarsi i beni di prima necessità, tra cui alimenti per bambini e latte in polvere". 

Le donne incinte in Ucraina hanno incontrato inoltre gravi difficoltà di accesso all'assistenza ostetrica e ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, si sottolinea nel rapporto.

La salute mentale rimane una delle principali preoccupazioni, sia per le donne ucraine che si trovano ancora nelle loro comunità, o comunque nel paese, che per le rifugiate e per le persone sfollate internamente all'Ucraina. 

Basandosi su 129 studi in 39 Paesi, spiega il rapporto, l'Oms ha dichiarato che "tra le persone che hanno vissuto guerra o altri conflitti nel corso dell’ultimo decennio, una persona su cinque (22%) soffrirà di depressione, ansia, disturbi da stress post-traumatico, disturbo bipolare o schizofrenia". 

La separazione familiare è un’altra possibile spiegazione per alcuni dei problemi di salute mentale sperimentati da molte  rifugiate: l'aver lasciato i propri familiari in Ucraina costituisce un fattore di potenziale preoccupazione per la loro sicurezza e sopravvivenza. 

Inoltre, c'è da considerare la discriminazione intersezionale, per cui donne appartenenti a gruppi minoritari possono trovarsi nella condizione di dover fronteggiare ulteriori ingiustizie. 

"La violenza sessuale e di genere è uno dei rischi principali che le donne devono affrontare in situazioni di conflitto armato" ricorda Osce nel rapporto. 

Con "violenza di genere" si intendono atti di violenza non necessariamente di natura sessuale, ma comunque diretti a una persona o a un gruppo di persone in base al genere. La violenza sessuale legata ai conflitti include invece atti come stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata, aborto forzato, sterilizzazione forzata, matrimonio forzato, così come il traffico di persone a scopo di violenza sessuale e sfruttamento.

La guerra di aggressione russa in Ucraina ha aumentato i rischi di violenza sessuale e di genere contro le donne. Inoltre, a partire dall'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022, l'accesso ai servizi di contrasto alla violenza di genere è stato fortemente compromesso. 

In particolare, il rapporto evidenzia come "la violenza domestica non è scomparsa. È semplicemente migrata con le persone. E può essere particolarmente difficile per le sopravvissute alla violenza di genere che sono state sfollate a causa della guerra trovare le risorse per ottenere aiuto". 

In uno studio del marzo 2023 citato dal rapporto, la Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sull'Ucraina riporta "casi di violenza sessuale e di genere che hanno coinvolto donne, uomini e bambini e bambine di età compresa tra i 4 e gli 82 anni".

Secondo Pramila Patten, relatrice speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la violenza sessuale nei conflitti, ci sono indicazioni sul fatto che la violenza sessuale venga usata come arma di guerra. E secondo diverse persone esperte, il continuo contatto delle popolazioni civili, soprattutto donne e ragazze, con uomini armati pone un alto rischio di violenza sessuale. 

Nel caso dell'Ucraina, l'aumento dei rischi di violenza sessuale accresce l'importanza di garantire l'accesso alle cure sessuali e riproduttive sia alle donne che sono rimaste nel paese che a quelle che sono fuggite, si legge nel rapporto di Osce. 

Con questo intento, il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), fornisce accesso a servizi di salute sessuale e riproduttiva in Ucraina attraverso 23 cliniche mobili e unità di maternità. Un terzo delle 195.000 donne che hanno partorito in Ucraina nel 2022 lo ha fatto in una delle oltre cinquanta strutture di maternità sostenute dall'Unfpa.

Come ricorda Osce, le donne rifugiate che sono fuggite dall'Ucraina corrono anche maggiori rischi di violenza sessuale, e riporta i dati di un'indagine sulla sicurezza delle rifugiate dall'Ucraina condotta dall'Ufficio per le Istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'Osce, che ha rilevato come da quando hanno lasciato l'Ucraina, le intervistate hanno riferito di "aver subito molestie sessuali, violenza domestica, richieste di favori sessuali; ricevuto proposte di lavoro nell'industria del sesso e offerte di maternità surrogata, proposte di produzione di materiale pornografico e subito violenze sessuali". 

Tra le difficoltà che queste donne incontrano e che incidono sulla loro sicurezza, le rifugiate hanno menzionato "l'insufficiente conoscenza della lingua locale, la mancanza di risorse finanziarie, l'impossibilità di affittare un alloggio, la mancanza di assistenza sanitaria, la mancanza di reti sociali e di comunità, la violenza domestica e la discriminazione".