Fare carriera nel settore spaziale. Ne parliamo con Ilaria Cinelli, ingegnera biomedica, tra le tre italiane selezionate come mentori della piattaforma Space4Women dall'Ufficio per gli Affari Spaziali delle Nazioni Unite
"Il settore spaziale è uno dei più competitivi non solo per l’alto costo e rischio di un fallimento che comporta ma anche perché è un settore in continua espansione dove discipline diverse sono strettamente connesse" ci racconta Ilaria Cinelli – un master in ingegneria biomedica a Pisa, un dottorato in ingegneria neurale alla National University of Ireland, oggi presidente della Aerospace Human Factors Association, e nella Aerospace Medical Association. "Molto spesso in questo settore si lavora a livello internazionale per massimizzare le risorse e competenze. Attualmente, altri settori si stanno sviluppando in un modo simile. Comunque, il settore spaziale continua a distinguersi per la continua necessità di innovazione e potenziamento di capacità". L'abbiamo intervistata. Cinelli, è tra le tre italiane che sono state selezionate come mentori per l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Spaziali Esterni (UNOOSA) e inserite nel network Space4Women, piattaforma di mentoring che promuove l'uguaglianza di genere e l'empowerment di genere nel settore spaziale. L'abbiamo intervistata.
Che significa per una donna fare carriera "nello spazio"?
Spesso, i settori più competitivi sono affidati a una leadership prevalentemente maschile che è vista nella tradizione come un modo per avere un successo garantito. Una conseguenza è quella di favorire la comunicazione di successi raggiunti da esperti di una categoria di genere piuttosto che dell’altra. Però, il successo si basa su fattori che vanno ben oltre il genere come il talento, la competenza, l’esperienza e molti altri. Oggi le donne nel settore spaziale devono affrontare ulteriori sfide dovute alla differenza di genere e ad aspetti culturali che riguardano il sesso. Quindi, le donne del settore spaziale sono di solito esperte con forte personalità e talento ma, spesso, non sono acclamate per i loro successi o proposte come modelli di esempio con la stessa facilità che accade ai colleghi di sesso maschile.
Ci sono reti di donne che si stanno muovendo per facilitare le carriere femminili in questo settore?
L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Spaziali Esterni (UNOOSA) ha creato il network di Space4Women composto da trentacinque donne su scala mondiale che si sono distinte per i loro successi nel settore spaziale. Con il ruolo di mentori e modelli di ruolo, il loro compito è quello di promuovere la parità tra i sessi e l'emancipazione di genere per educare, ispirare e sostenere donne e ragazze nel perseguire l'educazione e le carriere scientifiche nel settore spaziale.
Insieme a Chiara Chiesa e Veronica Moronese, lei è tra le tre donne che sono riuscite a entrare nella classifica dei trentacinque esperti mondiali del network. Può raccontarci qualcosa sui vostri percorsi?
Sono un ingegnere biomedico con esperienze lavorative in ingegneria neurale, i fattori umani, missioni analogiche e in medicina spaziale. Mi trovo adesso a essere la più giovane presidente dell’Aerospace Human Factors e faccio parte del Consiglio di Medicina Aerospaziale. Inoltre, sono co-leader del Gruppo di Esplorazione Spaziale del Consiglio Consultivo per la Generazione Spaziale e membro della Mars Society Steering Committee. Chiara Chiesa fa pubbliche relazioni ed è consulente per la commercializzazione del trasferimento tecnologico spaziale con il compito di collegare startup e aziende al settore spaziale. Poi, Chiara guida la NASA Space Apps Challenge Brescia, è consulente di vendita per Graphene-xt e PR per Walle Mobility, una startup di taxi-droni. Chiara è tra le 1000 donne più influenti che stanno cambiando l’Italia attraverso l’innovazione per Startupitalia. Veronica Moronese è una giurista internazionalista, ricercatrice indipendente di diritto dello spazio, TEDX Speaker e membro del Comitato Scientifico del Center for Near Space dell'Italian Institute for the Future. Inoltre, Veronica partecipa al Consiglio Consultivo per la Generazione Spaziale nell'ambito del Gruppo di progetto di Diritto Spaziale e Politica.
Come incide la competenza delle donne in un settore altamente tecnologico come quello spaziale? E che impatto può avere sulla società?
L'Italia ha numerose risorse che, però, sembrano essere sottostimate. Queste sono: le donne. Il contributo di donne emergenti e il loro coinvolgimento nella società è un fattore che può significativamente contribuire alla crescita del paese. Partendo dall'informazione che giovani donne italiane sono leader ufficiali nel settore spaziale, si può sostenere un miglioramento che ha il fine di portare uomini e donne a vivere e lavorare in armonia in molti settori oltre a quello spaziale. Oggi siamo a un bivio che sta diventando una necessità sociale la cui spiegazione è puramente scientifica. È infatti ben noto che nelle missioni spaziali si può raggiungere il successo molto più facilmente se gli equipaggi sono composti da personale di entrambi i generi.
Che connessioni vede tra le politiche d'inclusione e il nostro prossimo futuro?
La nostra società è influenzata da tendenze che hanno origine in culture molto lontane da quella tradizionale. L’Italia dovrebbe investire in integrazione di generi e minoranze. C’è un forte bisogno sociale di agevolare l’integrazione su vari livelli e in vari settori. Il punto di partenza è l’educazione e la comunicazione. Le attività a sostegno delle donne mirano a sanare le disparità col fine di raggiungere una eguaglianza che consenta di iniziare il processo di integrazione. Quindi, non si tratta di competizione fra generi. Con Chiara e Veronica siamo in prima fila per sostenere questo miglioramento nel settore spaziale. A breve, lo spazio diventerà un settore molto più accessibile e avrà quindi un ruolo molto più marcato nella nostra economia, nella politica e in molti altri aspetti della nostra società. Quindi, è importante capire la necessità di questa causa per l’impatto che avrà nel nostro prossimo futuro.