Politiche

Tre giorni di lavori, oltre cento delegate dal mondo. Tutto quello che le donne hanno stabilito durante il summit del W20 a Sumatra, in Indonesia, paese che detiene la presidenza del G20 per il 2022. Obiettivo comune: chiudere il gap di genere nel prossimo futuro

Pronte a chiudere il gap,
il W20 a Sumatra

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Foto: Unsplash/Priscilla Du Preez

Nelle prime settimane di luglio è stato pubblicato l'ultimo Gender gap report del World Economic Forum che come ogni anno misura con molti indicatori i progressi fatti verso la parità di genere. L’Italia si pone sui 146 paesi analizzati al 63 posto. Quest’ultimo rapporto stima che ci vorrebbero 132 anni per raggiungere la parità di genere se nessuna azione fosse nel frattempo intrapresa, con buona pace di chi afferma addirittura che non esista un problema di discriminazione di genere.

Il secondo grande evento dedicato alla condizione delle donne nel mondo è stato il Summit di Women20, il gruppo di engagement del G20, che rappresenta i venti paesi più industrializzati del mondo e tratta tutti i temi del G20 declinati in una prospettiva di genere. Dal 19 al 21 luglio il vertice delle donne si è riunito a Sumatra, in Indonesia, paese che detiene la presidenza del G20 per il 2022 e che ha visto tutte le oltre cento delegate partecipare in presenza oppure online, alla tre giorni di lavori.

Il gruppo del W20 si è riunito più volte nel corso dell’anno, ha organizzato seminari e incontri intermedi, sia fra le delegate che con esperti esterni, per giungere alla preparazione di tre documenti finali: il Communiquè, una sorta di policy brief che contiene tutte le raccomandazioni per il G20 e due altri documenti che saranno terminati entro l’anno di presidenza: una road map e un action plan che entrano più nel dettaglio fornendo schemi e tempi precisi.

Alla fine del summit il risultato di un anno di lavori è stato consegnato sotto forma di Communiqué al rappresentante del G20. L’auspicio è che, come per lo scorso anno, quando l’Italia deteneva la presidenza del G20 e quindi anche di W20, i temi della uguaglianza di genere e dell’empowerment femminile possano essere introdotti da parte dei leader mondiali nelle conclusioni del G20 che si terrà a novembre sempre in Indonesia.

Intorno allo slogan recover together recover stronger, utilizzato quest'anno dalla presidenza indonesiana, s’incontrano diverse aree di tematiche declinate su più fronti - della salute, dell'istruzione, dell'imprenditoria, dell'economia, della finanza, del digitale - riferendosi in particolare a cinque priorità: riduzione e annullamento delle disparità di genere, imprenditoria femminile, salute, donne nelle aree rurali, donne con disabilità.

La prima priorità è senz’altro la più vasta e riguarda la non discriminazione e l'uguaglianza in ogni settore: dall’istruzione al lavoro, dall'imprenditoria alla salute alla tecnologia, all'energia, così come nella vita pubblica e in quella privata.

Si parte dal lavoro, fondamentale per l’emancipazione femminile. I leader del G20 hanno preso nel corso di un passato Summit nel 2014 in Australia a Brisbane l'impegno di ridurre il gap dei tassi di partecipazione alla forza lavoro da parte di uomini e donne del 25% entro il 2025 con lo scopo di far entrare 100 milioni di donne nel mercato del lavoro creando così le basi per una crescita globale inclusiva per la riduzione della povertà e della diseguaglianza. Tale obiettivo non è stato certo ancora raggiunto e non si sa quando sarà possibile farlo considerando anche le difficoltà aggiuntive introdotte dalla pandemia.

Anche se non sarà possibile raggiungere queste cifre entro il 2025, le indicazioni sono chiare e il W20 di quest'anno continua a incalzare i leader mondiali per raggiungere la parità di genere nel mercato del lavoro sia per quel che riguarda i differenziali salariali che per quel che riguarda la leadership nelle varie aree di competenza.

Le delegate al Summit del W20 che si è tenuto a Sumatra, in Indonesia, dal 19 al 21 luglio 2022

In particolare nel Communiquè si chiede ai leader mondiali di intraprendere misure concrete per chiudere il divario di genere riguardo ai salari, il cosiddetto gender pay gap, ancora molto consistente, soprattutto in alcuni settori e in tutti i paesi.

Un'altra area importante toccata è quella dell’istruzione per ragazzi e ragazze che dovrebbe essere davvero universale e anche tesa a eliminare gli stereotipi di genere e le connesse difficoltà per le ragazze nell’intraprendere studi e carriere scientifiche. 

Eliminare la violenza di genere e prevenirla attraverso l'emanazione o il rafforzamento di leggi e regolamenti che mettano fine alla violenza fisica, sessuale e psicologica, sono le richieste pressanti che vengono da tutte le nazioni. Ai leader si chiede poi di assicurare che la tecnologia digitale e l'intelligenza artificiale non creino o perpetuino amplificandoli, gli stereotipi di genere nei dati e negli algoritmi. 

La seconda priorità riguarda l’imprenditoria femminile: si chiede ai leader di mettere in atto un quadro di policy e un eco-sistema che acceleri la capacità delle donne di avere accesso alla finanza ai mercati e dare loro opportunità e incentivi per partecipare all'imprenditoria, in particolare nelle aree emergenti dell’innovazione digitale, dell’intelligenza artificiale, della tecnologia blu e verde per una energia pulita.

Molte le richieste che riguardano la salute, terza area prioritaria: in primis, aumentare l'accesso ai servizi di salute per donne e ragazze, creare dei nuovi servizi che migliorino le condizioni di vita quali la disponibilità e la distribuzione dell'acqua, i servizi di sanità e igiene che impattano sempre in maniera forte sulle donne e le ragazze.

Si ritiene inoltre importante aumentare la distribuzione mondiale dei vaccini e delle medicine 'salvavita' così come fornire servizi per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi, come specificato dall'Organizzazione mondiale della sanità, e una educazione sessuale completa e accessibile sia pre che post natale per ridurre la mortalità materna e infantile. Grande considerazione viene rivolta alla ricerca medica futura che dovrebbe mostrare maggiore attenzione alle differenze fra uomo e donna riconoscendole come differenze sia biologiche che sociali e quindi investire in ricerca medica focalizzata sulle donne e le ragazze nella loro diversità. Anche nel settore medico la richiesta è di includere le donne ai livelli più elevati di decision making e leadership con la presenza del 50% ai vertici del processo decisionale. 

Quarta e quinta priorità sono indirizzate alle donne maggiormente in difficoltà, quelle che abitano nelle zone rurali e quelle con disabilità. Si chiede ai leader del G20 di rimuovere gli ostacoli che precludono l'accesso delle donne che vivono nelle aree rurali alla partecipazione all’economia e quindi di aumentare gli investimenti in infrastrutture inclusive del 25% entro il 2030 per assicurare l'accesso ai trasporti, all’acqua, all'elettricità, all'energia pulita e ai sussidi per l'agricoltura così come a internet e ai servizi digitali di istruzione e salute che in aree rurali e disperse sono difficilmente raggiungibili. 

Il G20 dovrebbe inoltre investire in azioni riguardanti la tutela della biodiversità e in programmi di apprendimento di economia verde e pulita assicurando l'accesso alle tecnologie digitali che possano migliorare la vita delle donne nelle aree rurali. In particolare far sì che possano disporre di accesso al web anche per poter ottenere finanziamenti specifici, spesso veicolati solo online e per i quali sono di fatto tagliate fuori. Anche in questo caso l’obiettivo è dimezzare entro il 2030 il gap digitale di genere per le donne che vivono fuori dai centri urbani.

La quinta priorità si rivolge anch’essa a donne marginalizzate, quelle con disabilità, per promuovere la loro partecipazione alla forza lavoro. La richiesta è di fornire loro una quota di occupazione nel settore pubblico non inferiore al 3% e ulteriori benefici e incentivi per quello privato, come per esempio l’esenzione dalle tasse per le imprese private che diano lavoro alle donne con disabilità. Essenziale sarà fornire loro infrastrutture accessibili e sicure, sia nei trasporti pubblici che negli edifici. Si riconosce, tuttavia, che si dovrebbe prima di tutto fornire a queste donne opportunità uguali nell'istruzione e nell'occupazione, nel contesto civile, politico, economico e culturale. 

Anche in questo caso fornire soluzioni digitali e connettività significa giungere all’inclusione di donne e ragazze con disabilità, dando loro la possibilità di maggiore rappresentanza nei processi decisionali.

Secondo W20 vanno infine sensibilizzati vari strati della popolazione - dagli educatori ai leader governativi, alle persone che sono in prima linea nelle emergenze sia nel settore pubblico che privato - attraverso corsi di formazione per far loro acquisire la capacità di creare ambienti più accessibili per l’apprendimento e per il lavoro. 

Il gruppo del W20 monitorerà l’andamento di politiche iniziative che nei diversi paesi seguiranno agli impegni presi dai leader del G20. La speranza è quella di arrivare con maggiori progressi fatti all’appuntamento con la presidenza indiana nel 2023. Le donne sono pronte, gli uomini?

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