Politiche

SPECIALE EUROPA. Disoccupazione, salari bassi, difficoltà di accesso ai servizi e violenze sono il prezzo che le donne stanno pagando nell'Ucraina dell'austerità e della militarizzazione nazionalista

L'Ucraina dei tagli
e delle armi

4 min lettura
Foto: Unsplash/ samuelzeller

La crescita del nazionalismo, la militarizzazione della società e livelli sempre più elevati di violenza da parte delle forze dell’ultradestra costituiscono tratti tipici dell’Ucraina contemporanea. 

L’Ucraina ha subito cambiamenti significativi a partire dal 2013 a seguito dell’ondata di proteste nota come “EuroMaidan”, dello scoppio del conflitto armato e di un intervento più deciso da parte delle istituzioni internazionali come, ad esempio, il Fondo Monetario Internazionale. Secondo i dati contenuti nel database della Banca Mondiale, nel 2017 l’Ucraina presentava il Pil pro capite più basso in Europa. [...]

Il “rapporto ombra” del Comitato per l’eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne (Cedaw) rappresenta una delle poche indagini condotte sugli effetti che le misure di austerità e la guerra hanno avuto sulla popolazione femminile in Ucraina. Secondo quanto riportato in tale documento, il continuo ridimensionamento del settore pubblico colpisce soprattutto le donne dal momento che risultano essere fortemente dipendenti dal sostegno dello stato e costituiscono la gran parte del personale della pubblica amministrazione.

Nel 2014, 12.000 assistenti sociali hanno perso il lavoro: ciò ha causato problemi sia per tali persone, la maggior parte delle quali erano donne, sia per i gruppi vulnerabili che beneficiavano dei relativi servizi.

Le donne in condizioni di maggiore povertà, le donne anziane e le donne provenienti dalle aree rurali risentono in maniera particolarmente forte delle politiche di austerità dal momento che sono proprio queste a dipendere fortemente dalla “rete di sicurezza” del sostegno statale. Dal momento che queste donne necessitano di essere incluse nel mercato del lavoro al fine di sopravvivere, sono vulnerabili di un pesante sfruttamento da parte dei datori di lavoro.

Secondo la ricerca realizzata da Dutchak nell’ambito del progetto Clean clothes campaign, le sarte che nelle fabbriche ucraine cuciono i capi d’abbigliamento per i marchi famosi ricevono i salari più bassi in Europa. Inoltre, sebbene le condizioni di lavoro non rappresentino generalmente una minaccia per la loro salute, si verificano problematiche come ad esempio le alte temperature in estate e il lavoro straordinario.

Anche il conflitto armato attualmente in corso ha avuto un impatto negativo sulla vita di molte donne. La guerra ha aumentato i livelli di violenza di genere e diminuito le misure di supporto a favore delle vittime sopravvissute. Inoltre, a causa della guerra, sono emersi nuovi gruppi vulnerabili: si tratta delle persone sfollate internamente (internally displaced persons, IDP) e di quelle che vivono nelle aree colpite dal conflitto. Le donne costituiscono la maggior parte delle IDP e sono particolarmente vulnerabili all’interno di entrambi i gruppi. Dal momento che incontrano varie restrizioni quando si tratta di ricevere sostegno da parte dello stato, alcune di queste donne faticano a soddisfare i loro bisogni primari. Il fenomeno del “sesso per la sopravvivenza” è emerso nelle aree colpite dal conflitto, dove le donne e le ragazze offrono prestazioni sessuali per soddisfare i propri bisogni primari e quelli delle loro famiglie.

Altro fenomeno emerso in Ucraina negli ultimi anni è la violenza da parte dei gruppi di estrema destra. Nel contesto di un nazionalismo e di un militarismo sempre più forti, nonché di tensioni sempre più pronunciate all’interno della società, i gruppi di estrema destra proliferano. Alcuni di loro hanno preso parte al conflitto armato e ora vengono considerati dei veterani; in alcuni casi, formano parte integrante delle forze dell’ordine, il che porta la polizia ad astenersi dall’interferire e dal condurre indagini sugli attacchi perpetrati. Una lista dei casi e dei gruppi di estrema destra viene fornita nella lettera congiunta inviata alle autorità ucraine da Amnesty International, Human Rights Watch e altre organizzazioni. La violenza da parte dei gruppi di estrema destra ingenera l’(auto)censura da parte degli attivisti e delle attiviste, nonché un sentimento di paura; tutto ciò “soffoca” i movimenti.

È così che le politiche di aggiustamento strutturale e il conflitto armato influenzano le vite delle persone appartenenti a gruppi vulnerabili. La riduzione della spesa pubblica nel contesto del conflitto armato attualmente in corso ha comportato effetti drammatici per alcuni gruppi di donne. L’impoverimento e l’aumento della violenza colpiscono prima di tutto le donne e altri gruppi vulnerabili, il che pone la questione della rivisitazione delle maggiori strutture socio-economiche quando si parla di emancipazione delle donne e di altri gruppi vulnerabili.

Riferimenti bibliografici

CEDAW Committee (2017). The Effects of Intervention by International Financial Institutions on Women’s Human Rights in Ukraine

Ekonomichna Pravda (2018). Ukraine Became the Poorest Country in Europe According to Data of IMF. 

Folke Bernadotte Academy (2018). The OSCE draws attention to violence against women in Ukraine. 

Semchuk, K. (2017). O. Dutchak: “The Ukrainian state subsidies workers who produce clothes for big brands”. 

Williamson H. et al. (2018). Joint Letter to Ukraine’s Minister of Interior Affairs and Prosecutor General Concerning Radical Groups

L'intervento originale da cui è tratto questo articolo si trova sul blog di Transform Europe

Leggi anche

Il mito della 'buona madre' nell'Ungheria di oggi

Cosa è successo agli studi di genere in Ungheria

Guerra al genere in Polonia

La crociata contro la parità