
Equa, libera e inclusiva è la città disegnata dal Piano per l'Uguaglianza di genere appena adottato dal Consiglio metropolitano della città di Bologna. Risultato di un percorso lungo e partecipato a cui hanno preso parte amministratori e amministratrici, parti sociali ed economiche, associazioni, cittadine e cittadini.
Un'azione amministrativa innovativa, che si inserisce nel programma di mandato 2021-2026 per far fronte alle crescenti disuguaglianze emerse con la crisi innescata dalla pandemia, e che raccoglie misure su cinque aree di intervento: lavoro pagato, lavoro non pagato, contrasto alla violenza di genere, cultura dell'uguaglianza, contrasto alle discriminazioni "multiple, additive e intersezionali".
Se n'è discusso ieri 13 luglio a Bologna, e il dibattito continua oggi alle 9.30 presso lo Stabat Mater di Piazza Galvani, in un evento coordianto da Simona Lembi, che lancia ufficialmente l'avvio del piano per l'uguaglianza nella città di Bologna, per parlare di significati, dati e azioni per costruire l'equità. Per inGenere, partecipa al dibattito Barbara Leda Kenny, che racconterà perché non esiste una ripresa taglia unica.
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