Elezioni europee e femminismo
Alla vigilia delle elezioni europee previste per giugno 2024, il rapporto di Oxfam International A Feminist Europe? Taking stock of the 2019-2024 term ahead of the European Parliament elections (Un'Europa femminista? Bilancio della legislatura 2019-2024 in vista delle elezioni del Parlamento europeo) analizza i risultati raggiunti in materia di uguaglianza di genere dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo uscenti, e fornisce, sullo stesso argomento, delle raccomandazioni rivolte ai e alle parlamentari che si insedieranno nella prossima legislatura.
L'obiettivo è quello di assicurarsi che venga data priorità ai temi della parità di genere nell'agenda politica europea, per contrastare i rallentamenti causati dalle numerose crisi attraversate dall'Europa in questi anni (la pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina, i cambiamenti climatici), ma soprattutto la minaccia rappresentata dalla crescente popolarità dei movimenti politici di estrema destra e anti-gender.
Secondo gli ultimi dati del World Economic Forum riportati dal rapporto, l'Europa è la regione più avanzata del mondo dal punto di vista dell'uguaglianza di genere, anche se per raggiungere una situazione di completa parità fra uomini e donne bisognerà aspettare il 2082.
Sintetizzando alcuni dei traguardi raggiunti negli ultimi anni in termini di parità di genere e puntando l'attenzione su quelle aree in cui invece il divario rimane ancora ampio, il rapporto propone una tabella di marcia per l'uguaglianza di genere per la prossima legislatura.
In particolare, l'analisi del rapporto si concentra su tre aree principali: il lavoro sulla parità di genere svolto dalle istituzioni europee dal 2019 al 2024, i progressi in merito a livello europeo e, infine, una riflessione sulle azioni di politica femminista esterne all'Ue.
Per proseguire il cammino verso la parità, il Parlamento europeo e la Commissione europea che verranno eletti dovranno tener conto di alcune raccomandazioni, delineate all'interno del rapporto: fra queste, oltre all'adozione di un approccio femminista intersezionale, ci sono l'investimento, l'analisi e la raccolta di dati disaggregati per genere.