Consigliati da noi. Non per me sola

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Non per me sola

Quanto hanno contribuito i romanzi a consolidare in Italia una certa immagine delle donne, modellata in base agli stereotipi della cultura patriarcale? A dipingerle come creature caste e prive di desiderio, con nessun'altra aspirazione nella vita se non quella di fare un buon matrimonio; come mogli fedeli, remissive e rassegnate ai tradimenti, e madri devote, disposte a votare se stesse interamente alla cura della casa e della famiglia?

Secondo Valeria Palumbo, giornalista, storica delle donne e autrice di Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi, il "canone" letterario tradizionale – quello che viene ancora insegnato a scuola, e che raramente viene revisionato – "a tutt'oggi condiziona le nostre idee sul paese". 

"I romanzi", infatti, spiega l'autrice nell'introduzione al saggio – uscito per Laterza nel 2020, dal 2023 in edizione economica – "hanno radicato idee, a volte progressiste, e pregiudizi, spesso insospettabilmente tenaci, che ci inseguono nei campi più disparati. E, nonostante il fatto che gli italiani leggano poco e i romanzi costituiscano neanche il 20% dei titoli stampati, l'effetto è persistente. Anche tra chi non legge". 

Già dalla fine dell'Ottocento, le scrittrici italiane hanno però raccontato un'altra storia: dell'Italia, di se stesse, del mondo. Una storia più inclusiva e che si discosta, ad esempio, dalla narrazione maschile di esperienze come la maternità, su cui, pur essendogli precluse, gli uomini, gli scrittori, sono riusciti a imporre "il proprio bizzarro e spesso incompetente monopolio culturale", continua Palumbo.

Procedendo per temi – dall'amore al lavoro, dall'istruzione alla maternità, dal corpo alla guerra, passando per la moda e la religione – Non per me sola riscrive la storia delle italiane a partire dalle voci letterarie femminili, più e meno note, del nostro paese: da Natalia Ginzburg ed Elsa Morante a Grazia Deledda e Anna Maria Ortese a Dacia Maraini, (ri)scoprendo figure come quella di Maria Savi-Lopez, un'autentica Jane Austen napoletana di fine Ottocento, o il racconto dissonante dei campi di concentramento nazisti di Luce D'Eramo. 

In questi tempi in cui, più che mai, quello che ci accade intorno ci spinge a riflettere su quanto sia importante per le donne trovare la propria voce, quella delle scrittrici ci racconta della lotta per la conquista di spazi e libertà che non possiamo dare per scontate e che, anche attraverso la memoria, abbiamo il compito di difendere. 

Valeria Palumbo, Non per me sola. Storia delle italiane attraverso i romanzi, Laterza, 2020