Consigliati da noi. Tutto sull'amore

Amore. "Nella vita di tutti i giorni tanto gli uomini quanto le donne ne parlano relativamente poco. Il silenzio ci mette al riparo dall'incertezza" scrive bell hooks nel saggio Tutto sull'amore, uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 2001 e da poco riproposto in Italia da Il Saggiatore in una nuova edizione a cura di Maria Nadotti.
"Gli uomini teorizzano sull'amore, ma a praticarlo sono più spesso le donne. Quasi tutti gli uomini sentono di ricevere amore e quindi sanno cosa si prova essere amati; noi donne abbiamo spesso la sensazione di essere in un continuo stato di struggimento: desideriamo l'amore, ma non lo riceviamo" scrive nell'introduzione l'autrice, scomparsa alla fine del 2021 e considerata ormai una pioniera e un'icona del pensiero femminista intersezionale.
In questo libro che procede per slanci d'intuizione hooks s'interroga sui nostri bisogni e sulla nostra avidità, sulle nostre illusioni e sulla nostra onestà, arrivando alle radici del desiderio e del senso stesso dell'esistenza. Perché ripensare l'amore, o iniziare a immaginarlo per la prima volta, significa chiederci soprattutto cosa intendiamo per giustizia, relazioni, appartenenza, comunità, impegno.
"Non esiste aspetto della sessualità che non venga studiato, discusso o illustrato" ci fa notare ad esempio riferendosi in particolare alla società e alla cultura americane. "Esistono corsi introduttivi a qualsiasi dimensione della sessualità, perfino alla masturbazione" scrive a un certo punto "ma non esistono scuole d'amore. Si dà per scontato che tutti sappiano istintivamente come si fa ad amare".
E invece Tutto sull'amore è un'indagine appassionata e lucida che nasce da una domanda che spesso evitiamo persino di farci: perché abbiamo paura di parlare d'amore? Forse all'origine della difficoltà di amare c'è la confusione sui significati che attribuiamo alla parola stessa amore, inizia a rispondere hooks, in quella che ha l'andatura di una saggia e distesa lettera di testamento colloquiale rivolta all'umanità.
Del resto "se nella nostra società tutti intendessero allo stesso modo l'amore, l'atto di amare non sarebbe così disorientante".