La discriminazione e le molestie nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (Lgbt) sul posto di lavoro sono un problema diffuso nell'Unione europea, lo ricordiamo in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia. Nonostante la discriminazione in materia di occupazione sulla base dell'orientamento e dell'identità sessuale, come di altre diversità, sia vietata da diverse direttive europee, le persone Lgbt si trovano di fatto ad affrontare discriminazioni nei processi di reclutamento e nell'occupazione, all'interno del mercato del lavoro europeo. A confermarlo è un nuovo rapporto di Eurofound, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
La ricerca mostra che molti dipendenti preferiscono non rivelare di essere Lgbt proprio per evitare la discriminazione sul posto di lavoro. A sentirsi discriminati in questo senso sono almeno il 19% delle persone Lgbt. L'indagine 2015 di Eurobarometro ha mappato gli atteggiamenti dei cittadini europei nei confronti dei colleghi Lgbt sul posto di lavoro e quello che emerge sono percentuali più alte di agio nei paesi settentrionali e occidentali dell'unione e percentuali più alte di disagio soprattutto nei paesi orientali e meridionali dell'unione. In tutti gli stati membri, comunque, il disagio più forte resta quello nei confronti di colleghi transgender.
"I governi, le parti sociali, le Ong e altri attori hanno recentemente intrapreso diverse iniziative volte ad affrontare la difficile situazione dei Lgbt sul posto di lavoro" spiega il rapporto Eurofound. "Tali iniziative sembrano essere più frequenti nei paesi in cui il clima sociale verso le persone Lgbt tende ad essere più positivo. Questa situazione è preoccupante, perché significa che l'attività più sscarsa per quanto riguarda i diritti Lgbt sul posto di lavoro sta avvenendo proprio nei paesi dove sarebbe più necessaria".
Nel dicembre 2015, continua il rapporto, "la commissione europea ha pubblicato un elenco di specifiche azioni mirate volte a combattere la discriminazione Lgbti nell'unione tra il 2016 e il 2019. Le azioni sono state definite in consultazione con il parlamento europeo, la società civile e gli stati membri alla luce delle ricerche svolte dal Fondamentale Agenzia dell'UE per i diritti (FRA), informazioni provenienti da organismi internazionali competenti, e proprio i dati della commissione".