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Matrimoni gay, come cambia l'opinione negli Stati Uniti

foto Flickr/Robyn Ramsay

La Corte Suprema americana ha dichiarato legali i matrimoni gay e lesbici in tutti gli Stati Uniti. Intanto un sondaggio diffuso dal Public Religion Research Institute (PRRI) già rivelava che quasi i due terzi del paese, tra cui il 58 per cento dei repubblicani e il 71 per cento dei democratici, si aspettavano che la Corte Suprema rendesse legali i matrimoni gay e lesbici in tutti e 50 gli stati. In ogni caso, a presindere da quella che sarebbe stata la decisione definitiva della Corte, un recente sondaggio d'opinione diffuso dal Pew Research Center  ha registrato che negli Stati Uniti più di sette intervistati su dieci affermano che la legalizzazione del matrimonio omosessuale a livello nazionale sia inevitabile. Secondo il sondaggio, oggi, la maggioranza degli americani, il 57 per cento, sostiene il matrimonio omosessuale, rispetto al 39 per cento che vi si oppone. Una percentuale cresciuta costantemente negli ultimi quattordici anni, che ha portato a una vera e propria inversione di tendenza rispetto al 2001, quando i contrari erano il 57 per cento, e solo il 35 per cento della popolazione si dichiarava a favore.

In particolare, questo sembra essere dovuto in parte a un fattore generazionale. La percentuale dei favorevoli ai matrimoni gay e lesbici è cresciuta anche tra le fasce più anziane della popolazione, è vero, ma sono proprio gli americani più giovani, a esprimere il livello più alto di sostegno alle unioni omosessuali: nel 2015 è favorevole il 73 per cento dei nati dopo il 1981, il 59 per cento dei nati tra il 1965 e il 1980, il 49 per cento dei nati tra il 1946 e il 1964, il 39 per cento dei nati tra il 1928 e il 1945.

Ci sono poi differenze lagate al genere, all'ideologia politica, al partito d'appartenenza, alla professione religiosa, all'etnia di appartenenza. Favorevole alle unioni tra persone dello stesso sesso è il 60 per cento delle donne, il 79 per cento dei liberali, il 65 per cento dei democratici e degli indipendenti, l'85 per cento dei laici, il 59 per cento dei bianchi non ispanici.

Secondo Robert P.Jones, amministratore delegato del PRRI "la preponderanza dei dati sui diritti oggi suggerisce che la maggior parte degli americani non solo sostiene le politiche specifiche sul matrimonio tra persone dello stesso sesso o di non discriminazione; queste persone hanno abbracciato i valori che sottendono alla piena parità di trattamento da parte della legge e della parità di accesso alle opportunità". Leggi tutto il commento su The Atlantic.