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Siamo andate a sfogliare gli inserti culturali delle testate più diffuse per capire come si costruisce il riconoscimento di scrittrici e scrittori nel panorama editoriale italiano. I nuovi dati dell'Osservatorio su donne e uomini nell'editoria

La macchina del prestigio
è un club per scrittori

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Foto: Unsplash/ Raphael Ferraz

Qual è lo stato della visibilità e come funziona la macchina del riconoscimento per le autrici e gli autori del panorama editoriale italiano? Per rispondere a questa domanda siamo andate a sfogliare gli inserti culturali delle testate più diffuse – Robinson (Repubblica), Domenica (Sole24Ore), La Lettura (Corriere della Sera), TuttoLibri (La Stampa) – concentrandoci nello specifico sulle pagine dedicate ai libri. 

L’indagine, eseguita all'interno dell’Osservatorio su donne e uomini nell’editoria, ha riguardato quattro settimane del mese di settembre 2018. I dati sono quindi limitati. Tuttavia, possono darci un’idea di quello che è l’andamento delle differenze di genere nel settore della critica al momento attuale.

Cercasi scrittrici

L’indagine ha monitorato quante autrici e quanti autori sono stati recensiti nell’arco di tempo stabilito, il genere di chi ha recensito (firme maschili e firme femminili), il tipo di spazi interessati all’interno dei singoli inserti (piccoli, medi, grandi, prime pagine), lasciando fuori dal computo le rubriche fisse. 

Dai dati aggregati emerge che il “gender gap delle recensioni” registra una corrispondenza tra partecipazione delle donne alla critica e numero di donne recensite. 

Se le giornaliste culturali, infatti, scrivono il 30% in meno dei colleghi, le scrittrici recensite sono il 24% in meno degli scrittori. In particolare, sul totale delle recensioni sono 64 le autrici recensite (il 38%) contro 107 autori (62%), e le firme sono per il 35% femminili e per il 65% maschili. 

Da uomo a uomo

Uno dei dati che saltano all’occhio è che le donne vengono recensite principalmente da altre donne, ma solo nel 57,6% dei casi, mentre gli autori vengono recensiti nel 79% dei casi da altri uomini. 

Gli uomini recensiscono gli uomini e le donne recensiscono le donne, dunque, ma il fenomeno è molto sbilanciato da parte maschile, disegnando i confini di un "club" in cui la continuità del prestigio sembra sancirsi soprattutto da uomo a uomo. 

Se guardiamo al comportamento della critica, i dati lo ribadiscono: nell’82% dei casi i critici recensiscono un autore. Mentre le donne della critica si muovono sì con una simmetria di genere, ma non lo fanno in maniera così netta, prediligendo le donne nel 66% dei casi.

Questa situazione cambia se analizziamo i diversi tipi di spazi all’interno dei quali autrici e autori sono recensiti. 

Scrittrici da trafiletto

Quando a essere recensite sono le donne, sia le prime pagine che gli spazi piccoli vengono firmati da uomini e donne in egual misura. Ma è negli spazi medi e grandi che si accentuano le differenze di genere con un aumento di donne che recensiscono donne. 

Quando a essere recensiti sono gli uomini si nota invece uno stacco netto che prescinde dal tipo di spazio, ma si amplia all’aumentare dell’importanza dello spazio: in prima pagina le donne firmano solo il 20% degli articoli che parlano di autori. Questo suggerisce che il prestigio autoriale si costruisca in un circuito che si muove soprattutto da uomo a uomo.

La pagella degli inserti

Se stringiamo lo sguardo sulle singole testate, vediamo che Robinson con un 58% di firme maschili e un 56% di uomini recensiti, è la testata con la tendenza più paritaria, anche nel rapporto spazi/firme. Su la Domenica, con un 75% di firme maschili e un 50% di donne recensite, le donne praticamente scrivono solo per parlare di altre donne. Su Tuttolibri vengono recensiti in maggioranza uomini da uomini, le donne sono recensite sia da uomini che da donne e sono una minoranza netta sia tra gli autori recensiti (37%) che tra le firme delle recensioni (35%). Su La Lettura si acuisce la dinamica di uomini che recensiscono uomini, le donne recensite sono solo il 30% e rappresentano il 35% tra le firme. 

In linea di massima, rimane vero anche nel comportamento delle singole testate che il numero di donne nella critica e quello di donne recensite corrisponde, con l’eccezione della Domenica del Sole24Ore – dove gli articoli sono però molti di meno rispetto alle altre testate e le donne sono concentrate negli spazi dedicati alla poesia – che conta un numero di donne recensite quasi pari agli uomini, ma firme nettamente sbilanciate sul fronte maschile. 

La dinamica riscontrata dal monitoraggio sugli inserti culturali dei principali quotidiani ricalca in qualche modo quella che già l’Osservatorio aveva constatato nei numeri della filiera del libro, e nella spartizione degli spazi all’interno dei festival letterari – soprattutto nella correlazione tra partecipazione nei programmi e/o in ruoli riconosciuti e numero di donne partecipanti. Con la differenza parzialmente positiva che la critica sembra l’area dell’industria culturale a godere di uno stato di salute leggermente migliore in termini di parità. 

Leggi il dossier dell'Osservatorio su donne e uomini nell'editoria