Politiche

La tassazione differenziata per genere, nonostante i suoi aspetti promettenti, potrebbe essere difficilmente accettabile soprattutto per il suo carattere “discriminatorio”. Esistono altre politiche di natura universalistica che possano ottenere effetti simili per le donne e benefici anche per l’intera popolazione? Proponiamo qui un esercizio di simulazione

Buone alternative
alle "aliquote rosa"

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La proposta di una tassazione differenziata per genere (TDG), nella forma di aliquote fiscali più basse per le donne, formulata da Alesina and Ichino (A&I)1 potrebbe portare ad un miglioramento della condizione economica delle donne. Tuttavia la sua concreta realizzazione pone diversi problemi. Alcuni di questi sono di natura tecnica e implicherebbero un disegno forse troppo complicato della tassazione. Ma c’è anche un problema generale che concerne il principio di universalità della tassazione del reddito, principio che si scontra frontalmente con la tassazione differenziata per genere e ne rende problematica l’accettazione.2 Perciò è interessante confrontare questa proposta con altre politiche – basate su principi teorici diversi – che non hanno gli stessi problemi di implementazione ma potrebbero avere effetti simili sulla condizione femminile. Il contesto generale è la riforma delle politiche di sostegno del reddito in Italia, le quali difettano sia in ordine all’efficienza sia in ordine all’equità e creano disincentivi al lavoro femminile.3

In questo articolo riportiamo alcuni risultati di un esercizio di simulazione che confronta, prevalentemente nella prospettiva della condizione economica delle donne, la tasazione differenziata per genere con altre cinque politiche: il salario sussidiato, il reddito minimo garantito, il reddito di cittadinanza e due sistemi misti.4 Più precisamente:

La Tassazione Differenziata per Genere (TDG) riproduce il sistema fiscale corrente, ma le aliquote marginali vengono differenziate a favore delle donne.

Con il Salario Sussidiato (SS) ogni individuo riceve un aumento del 10% sul suo salario e il suo reddito viene tassato solo se supera M euro, dove M = ¾ della soglia di povertà (calibrata tenendo conto della dimensione della famiglia).5

Con il Reddito Minimo Garantito (RMG) ogni individuo il cui reddito lordo è inferiore ad M riceve una somma sufficiente a portare il suo reddito effettivo ad M.6 La tassazione è applicata solo alla parte di reddito eccedente M.

Con il Reddito di Cittadinanza (RC) ogni individuo riceve una somma pari ad M, indipendentemente dal livello del suo reddito lordo.7

Infine, i sistemi misti RMG+SS e RC+SS combinano il sussidio sul salario con un sussidio al reddito (RMG o RC).

In tutte le politiche, le aliquote fiscali vengono calibrate in modo da mantenere invariato il gettito fiscale netto.

Nel caso TDG, le politiche correnti di sostegno del reddito (sussidi ai disoccupati, cassa integrazione, assegni sociali ecc.) rimangono invariate, mentre in tutti gli altri casi vengono sostituite delle riforme.

Per valutare gli effetti di queste ipotetiche riforme utilizziamo un modello che permette di simulare le nuove scelte delle famiglie italiane a fronte dei nuovi incentivi e vincoli introdotti dalle riforme.8 Il modello permette anche di ottenere una misura di benessere sociale che tiene conto sia delle dimensioni della “torta” sia della sua distribuzione tra le famiglie.9

La Tabella 1 ordina appunto le politiche dalla migliore (in alto) alla peggiore (in basso) secondo il criterio del benessere sociale menzionato sopra e considerando l’intero campione (coppie, femmine singole, maschi singoli). Inoltre la Tabella 1 riporta gli effetti che il modello prevede si verificherebbero se una data politica venisse messa in pratica: reddito netto disponibile, occupazione, aliquota fiscale massima e percentuale di “vincitori” (cioè di famiglie che raggiungerebbero un livello di benessere superiore rispetto allo status quo). Si può osservare che nel caso TDG, le aliquote fiscali per le femmine sono pari all’83% di quelle maschili, un risultato non distante da quello calcolato da A&I. La Tabella 1 mostra che la riforma TDG risulta migliore dello status quo ma tutte le altre riforme risultano a loro volta migliori della TDG. Tuttavia questa conclusione riguarda l’intero campione ed è basata sul criterio del benessere sociale. Le Tabelle 2 e 3 riguardano più specificamente la popolazione femminile e adottano criteri di valutazione diversi. La Tabella 2 ordina le politiche in base all’occupazione femminile (ore lavorate). Le aspettative di A&I sono in qualche modo confermate, tuttavia la riforma SS raggiunge risultati sostanzialmente simili a quelli della TDG e gli effetti sull’occupazione sono comunque piccoli. Infine la Tabella 3 riporta gli effetti sul reddito netto e conferma quanto già visto nella Tabella 2. In questo caso c’è un grosso incremento del reddito delle donne singole: letto insieme all’aumento modesto sull’occupazione, l’effetto sul reddito è interpretabile però più come una rendita che come un effetto di incentivo.

In conclusione, i risultati danno un certo sostegno alla proposta TDG ma non consentono di dichiararne un successo indiscutibile. Gli effetti sull’occupazione sono modesti. Inoltre effetti simili possono essere ottenuti con politiche diverse (SS). Infine, se si guarda all’intera popolazione e non solo a quella femminile, e si adotta il criterio del benessere sociale complessivo, le politiche migliori sono quelle di tipo universalistico e adottano sussidi incondizionati (RC) or sussidi al salario (SS) o entrambe le cose (RC+SS). Se si giudica che i problemi di riforme ispirate all’idea della TDG (incluso il suo carattere “discriminatorio”) non siano superabili, esistono altre riforme che – conservando un carattere universalistico – possono ottenere effetti simili per le donne e benefici anche per l’intera popolazione.

 

Tabella 1. Politiche ordinate in base al benessere sociale. Tutta la popolazione.

 

 

Reddito netto

Occupazione

Aliquota fiscale massima

%Vincitori

 

Femmine

Maschi

Femmine

Maschi

RC+SS

26496

1007

2042

50.7

69

RC

26232

994

2038

55.8

61

SS

26616

1019

2046

47.0

70

RMG+SS

26472

1008

2043

48.8

67

RMG

26304

995

2041

47.9

58

TDG

27012

1017

2046

38.4

46.1

56

Status quo

26772

1010

2047

44.0

-

 

Note alla Tabella 1

Reddito netto = reddito annuale netto per famiglia.

Occupazione = ore di lavoro annuali per individuo (ore settimanali × 52).

Aliquota fiscale massima = aliquota marginale IRPEF applicata allo scaglione di reddito più elevato.

%Vincitori = percentuale di famiglie il cui benessere aumenta rispetto allo status quo.


Tabella 2. Politiche ordinate in base all’occupazione femminile. Popolazione femminile.

Tutte

In una coppia

Singole

SS

1019

SS

954

TDG

1545

TDG

1017

TDG

952

SS

1543

Status quo

1010

RC+SS

946

Status quo

1540

RMG+SS

1008

RMG+SS

945

RMG+SS

1514

RC+SS

1007

Status quo

945

RC+SS

1504

RMG

995

RC

936

RMG

1470

RC

994

RMG

936

RC

1466

 

Note alla Tabella 2

Occupazione = ore di lavoro annuali per individuo (ore settimanali × 52).

 

Tabella 3. Politiche ordinate in base al reddito netto. Popolazione femminile.

 

Tutte

In una coppia

Singole

TDG

27012

SS

27744

TDG

24204

Status quo

26772

RMG+SS

27588

Status quo

21912

SS

26616

TDG

27540

RC

20844

RC+SS

26496

RC+SS

27504

RC+SS

20568

RMG+SS

26472

RMG

27444

RMG

19968

RMG

26304

Status quo

27408

RMG

19968

RC

26232

RC

27216

SS

19944

 

Note alla Tabella 3

Reddito netto = reddito annuale netto per famiglia.

 

 

Note

1 Alesina e Ichino (2011).

2 Una discussione più ampia di questi problemi è stata proposta in un precedente intervento (Colombino, 2011a).

3 Vedi ad esempio: Aaberge et al. (2004) e Colonna e Marcassa (2012).

4 L’esercizio completo è illustrato in Colombino e Narazani (2012).

5 Il sussidio ai salari è simile alle politiche del tipo in-work benefits o earned income tax credits recentemente applicate in vari paesi. Non mancano analoghe proposte per l’Italia: Colonna e Marcassa 2012, Figari 2011e De Luca et al. 2012.

6 Il RMG è probabilmente il meccanismo di sostegno del reddito maggiormente diffuso.

7 Il RC è noto anche come Universal Basic Income (Van Parijs 1995).

8 Per la stima e la simulazione del modello abbiamo utilizzato un dataset EUROMOD basato sull’indagine Bankitalia1998 sul reddito e la ricchezza delle famiglie italiane. Per una presentazione completa del modello e dei dati vedi Colombino (2011b). Altri dettagli sulla procedura di simulazione si trovano in Colombino (2012).

9 Il metodo utilizzato è analogo a quello originariamente proposto da Sen (1976). Per approfondire vedi Colombino (2011b). L’indice di benessere misurato per ciascuna famiglia tiene conto sia del reddito disponibile sia di altre risorse utili come ad esempio il tempo a disposizione per attività diverse dal lavoro.

 

Bibliografia

Aaberge, R., Colombino, U. e S. Strøm (2004): Do More Equal Slices Shrink the Cake? An Empirical Evaluation of Tax-Transfer Reform Proposals in Italy, Journal of Population Economics, 17(4), pp. 767-785.

Alesina, A. e A. Ichino (2011): Perché è utile tassare meno le donne, www.lavoce.info, 29/11/2011.

Colombino, U. (2011a): Meno tasse per tutte? Proposta a rischio, www.ingenere.it, 21/04/2011.

Colombino, U. (2011b): Designing a universal income support mechanism in Italy. An exploratory tour, Department of Economics Cognetti De Martiis, Working Paper No. 12/2011.

Colombino, U. (2012): Equilibrium simulation with microeconometric models. A new procedure with an application to income support policies, IZA Discussion Paper No. 6679.

Colombino, U. e E. Narazani (2012b): What’s Best for Women: Gender Based Taxation, Wage Subsidies or Basic Income?, IZA Dicussion Paper No. 6828, www.iza.org/en/webcontent/publications/papers/viewAbstract?dp_id=6828

Colonna, F. e S. Marcassa (2012): Taxation and Labor Force Participation: The Case of Italy, CEPREMAP Working Papers (Docweb)1203.

De Luca, G., Rossetti, C. e D. Vuri (2012): In-work benefit policies for Italian married couples: design and labor supply effects, IZA Discussion Paper No. 6739.

Figari, F. (2011): From housewives to independent earners: Can the tax system help Italian women to work?, ISER Working Paper No. 2011-15.

Sen, A. (1976): Real National Income, Review of Economic Studies, 43(1), 19-39.

Van Parijs, P. (1995): Real Freedom for All, Oxford, Oxford University Press.