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Le ragazze fanno impresa con la cultura

Dati
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Donne e under35 scelgono la cultura per fare impresa, un settore che rispetto al resto dell'economia italiana sembra dar loro più opportunità, e risulta quindi maggiormente attrattivo. 

A dirlo è un'analisi relativa all'anno 2022 condotta da Unioncamere e dal Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne sulle oltre 275mila imprese culturali italiane. Parliamo di architettura e design (87.836 imprese integrando anche i liberi professionisti, il 31,9% del totale delle imprese culturali italiane); stampa ed editoria (62.786 imprese, il 22,8% del totale); comunicazione (42.611 imprese, il 15,5% del totale); videogiochi e software (34mila imprese, il 12,4% del totale); performing art e arti visive (31 mila imprese, l’11,2% del totale); Seguono le 15.853 attività dell’audiovisivo e musica (15.853 imprese, 5,8% del totale) e gestione del patrimonio storico-artistico (1.200 imprese, lo 0,4% del totale). 

Di queste, una su quattro (il 24,5%) è un'impresa femminile, mentre una su 10 (il 10,2%) è guidata da persone con meno di 35 anni. Negli altri settori dell'economia italiana, le imprese guidate da donne sono il 22,2% e quelle da under35 l'8,7%.

Ancora bassa è invece la percentuale delle imprese culturali e creative condotte da persone di origini straniere (pari al 5,6%), rende noto Unioncamere, ma i dati dell'analisi indicano che il numero di queste aziende su base annua è in crescita (+2,4% rispetto all'anno precedente). 

Se il settore culturale nel suo complesso è cresciuto di 1,85% nel 2022 rispetto all'anno precedente, inoltre, è interessante notare come sono soprattutto le imprese guidate da under35 a registrare un ritmo di crescita più elevato (+2,84%) rispetto a quelle guidate da donne a prescindere dall'età (che sono aumentate dell'1,19%).

Secondo il Presidente di Unioncamere Andrea Prete, tra i motivi alla base della maggior attrattività dell'industria culturale per donne e under35 c'è l'alto livello di scolarizzazione richiesto. "La domanda di laureati nelle imprese culturali e creative nel 2022 è pari al 40,6%" commenta Prete "a fronte del 15,1% del totale dell'economia". Un'altra ragione risiederebbe poi nell'utilizzo di piattaforme digitali, da quelle musicali a quelle televisive e dell'editoria online. Per Prete, l'auspicio per il futuro è che "questo universo, che ha una ricaduta importante sull'economia del paese, continui a crescere e a rafforzarsi". 

Fonte: Unioncamere, 2023

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