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"Vogliamo le donne nelle task force", la lettera degli economisti

Foto: Unsplash/ Siora Photography

"La nomina di una task force che supporti il governo nella definizione di politiche di contenimento del contagio da Covid-19 è una iniziativa necessaria e lodevole in questo particolare momento della storia italiana. Tuttavia, notiamo con sorpresa che gli esperti nominati da questo Ministero sono tutti uomini". Il commento arriva dalla Società Italiana degli Economisti (SIE), in una nota del suo presidente, Alberto Zazzaro. 

"Gli esperti che si occuperanno di coadiuvare il governo per la valutazione dell’impatto economico sono stimati economisti con tutte le capacità necessarie per svolgere al meglio il compito loro affidato" continua Zazzaro nella nota. Ma la scelta di nominare solo uomini "di fatto non riconosce le elevate competenze che le economiste hanno raggiunto in tutti i campi della ricerca economica e rischia di porre in secondo piano le tante importanti tematiche di genere che la crisi sanitaria ed economica stanno drammaticamente evidenziando".

"Sappiamo che le crisi economiche hanno conseguenze diverse per diversi gruppi della popolazione e che, in particolare, possono avere effetti eterogenei per uomini e donne" commenta in un documento allegato la commissione di genere SIE. "E questo dipende sia dalla struttura del mercato del lavoro che dalle norme sociali che regolano la suddivisione del lavoro di cura e domestico all’interno delle famiglie".

In particolare, sottolinea la commissione di genere, "la struttura del mercato del lavoro italiano vede donne e uomini concentrati in settori diversi (le donne occupate sono più concentrate nel settore dei servizi rispetto agli uomini occupati) e quindi, a seconda dei settori più colpiti dalla crisi, le conseguenze su tassi di occupazione e disoccupazione saranno differenziati per genere".

Inoltre, continua la commissione "dati i ruoli diseguali nella distribuzione del lavoro di cura e domestico (dati OCSE mostrano che le donne italiane lavorano 1 ora e mezzo al giorno in più degli uomini se si somma lavoro pagato e lavoro non pagato), è molto probabile che le misure di contenimento del Covid-19 comportino un ulteriore aggravio del carico di lavoro delle donne, con potenziali conseguenze negative di lungo periodo sull’occupazione femminile e sui divari salariali di genere".

Il documento della commissione di genere SIE fa riferimento alle misure economiche adottate durante la crisi economica del periodo 2008-2012 che in quel caso in Italia sono andate a coincidere con un aumento del divario salariale di genere. "Riteniamo quindi fondamentale considerare in anticipo quali potrebbero essere le conseguenze di genere di eventuali misure economiche prese per contrastare la crisi" commenta la commissione, nell'intento di portare all’attenzione del governo "la presenza in Italia di economiste qualificate nell’ambito delle competenze assegnate alla task force e propone che il gruppo di esperti individuato venga integrato con esperte".

Una richiesta che nelle parole stesse della commissione "non risponde unicamente a criteri di equità, ma all’esigenza di coinvolgere tutte le capacità, le competenze, gli approcci, e le visioni disponibili, per arrivare ad una valutazione dell’impatto della pandemia e alla formulazione di risposte ad essa quanto più solide e condivise. Tali valutazioni e risposte non potranno prescindere dall’adozione di un’ottica di genere". 

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