Politiche

In Europa l'età media in cui le donne diventano nonne è di 51 anni, e sono soprattutto le nonne a prendersi cura dei nipoti sostenendo così l'occupazione delle figlie ma mettendo a repentaglio la propria

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Foto: Unsplash/ Evi Kalemi

Tra le trasformazioni più rilevanti che hanno interessato le società occidentali negli ultimi decenni c'è l’aumento della partecipazione femminile al mercato del lavoro. Le società caratterizzate da un veloce invecchiamento della popolazione, come l’Italia, beneficiano della partecipazione femminile al mercato del lavoro in termini di sostenibilità dei loro sistemi di welfare. Tuttavia, nei paesi dove gli aiuti pubblici alle famiglie per la cura dei bambini sono scarsi, come l’Italia, la partecipazione femminile al mercato del lavoro va di pari passo con bassi tassi di fecondità, anche per via degli ostacoli che le donne tutt’ora si trovano ad affrontare per riuscire a conciliare il desiderio di avere figli con quello di lavorare. 

Studi recenti hanno mostrato che la disponibilità dei nonni (e in particolare delle nonne) aiuta la realizzazione dei desideri di fecondità da parte delle giovani coppie e la partecipazione al mercato del lavoro delle madri. I nonni infatti sono spesso una soluzione di cura informale per i bambini. Tuttavia, fare i nonni, ovvero prendersi cura dei nipoti, può anche avere conseguenze negative sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro, almeno per quanto riguarda l’occupazione delle nonne. 

Nonne d'Europa

Stime recenti mostrano che l’età media a cui le donne Europee diventano nonne è pari a 51 anni, variando dai 46 anni in Ucraina ai 57 in Svizzera. Nei paesi dell’est e nell’est della Germania, la maggior parte delle donne diventa nonna prima dei 50 anni, mentre nell’Europa occidentale le attuali nonne lo sono diventate più tardi, per lo più tra i 50 e i 55 anni. Gli uomini, in media, hanno il primo nipote circa tre anni dopo le donne.

Variazioni significative si osservano anche all’interno di ogni paese. In Italia, per esempio, confrontando diverse coorti di nascita vediamo un innalzamento progressivo del'età a cui si diventa nonni: mentre il 73% delle madri nate negli anni 20 del secolo scorso è diventata nonna entro i 60 anni, solo il 60% di quelle nate due decenni successivi era nonna a 60 anni. Differenze si osservano anche tra le diverse aree geografiche del nostro paese: tra le madri nate negli anni 40, due terzi al sud contro poco più della metà al nord è diventata nonna prima dei 60 anni. I dati per i padri mostrano percentuali significativamente più basse: sono diventati nonni entro i 60 anni il 50% dei padri nati negli anni 40 al sud e il 38% al nord.

Per quanto riguarda la cura data ai nipoti, le ricerche di Hank e Buber mostravano nel 2009 che il 58% delle nonne e il 49% dei nonni Europei dichiarava di prendersi cura di almeno un nipote sotto i 16 anni. Si registrano tuttavia notevoli differenze tra i paesi europei con riferimento alla frequenza del coinvolgimento dei nonni. I nonni che si prendono cura dei nipoti nei paesi mediterranei, tendono a farlo tutti i giorni o quasi; nei paesi scandinavi, invece, i nonni aiutano più sporadicamente. Oltre alle diverse preferenze in contesti culturali differenti, il motivo di queste differenze risiede anche nei diversi bisogni, derivanti da sistemi di welfare più o meno generosi.

Ancora giovani per la pensione

Dalla letteratura esistente sappiamo che a seconda del loro stato di salute e della loro condizione lavorativa, i nonni saranno più o meno disponibili a prendersi cura dei nipoti. Da un lato, i nonni sono potenzialmente più disponibili che in passato. Come mostrato da Margolis e Wright (2017), la parte di vita vissuta nel ruolo di nonni e in buona salute si è allungata nel tempo in conseguenza dei miglioramenti sanitari e del declino della mortalità, fattori che hanno superato in importanza l’effetto opposto dovuto al fatto di diventare nonni più tardi.

D’altro canto, tuttavia, l’aumento delle donne nel mercato del lavoro anche in età più avanzata potrebbe ridurre la disponibilità delle nonne per la cura dei nipoti. Infatti, come detto sopra, l’età media a cui le madri Europee diventano nonne, è attorno ai 51 anni, ben sotto l’età pensionistica.

Prendersi cura dei nipoti può entrare in conflitto con la partecipazione dei nonni al mercato del lavoro. Infatti, alcuni studi, mostrano che la nascita di un nipote può accelerare il pensionamento per le donne che preferiscono uscire dal mercato del lavoro per aiutare i propri figli nella cura della prole.

L'occupazione delle figlie

L’assistenza all’infanzia può essere informale o formale e, in questo caso, pubblica o privata. L’accessibilità, anche economica, di tale assistenza è un fattore determinante per permettere ai genitori (e in particolare alle madri) di entrare o rimanere nel mercato del lavoro dopo la nascita di un figlio. Quale forma di cura viene scelta dipenderà da diversi fattori relativi ai genitori, alle loro preferenze, ma anche al sistema di welfare del paese in cui vivono, a quali e quanti servizi vengono offerti e a quale prezzo, e ad aspetti istituzionali della partecipazione femminile al mercato del lavoro quale il grado di flessibilità in termini di lavoro part-time.

Si può immaginare che, soprattutto in contesti dove i sistemi di cura privati sono costosi e l’assistenza pubblica è scarsa, i nonni entrino in campo da protagonisti. Grazie a loro, le madri possono partecipare al mercato del lavoro. In Italia, la probabilità di partecipare al mercato del lavoro per una madre è di 30 punti percentuali più alta se riceve aiuto dai nonni. Inoltre, questo effetto positivo dei nonni sulla partecipazione delle madri al mercato del lavoro è particolarmente forte per le donne con un basso livello di istruzione, che più probabilmente avranno bisogno di un aiuto gratis e flessibile, e più evidente al centro-nord che al sud, probabilmente per il più alto tasso di occupazione femminile nelle regioni del centro-nord che tuttavia non è affiancato da servizi pubblici di cura all’infanzia sufficientemente sviluppati. 

Politiche del futuro

Essere nonni è un ruolo sempre più importante che molti anziani in Europa avranno per un crescente numero di anni. Prendendosi cura dei nipoti, i nonni forniscono un servizio alle famiglie e alla società che ha diversi risvolti. In particolare, qui abbiamo evidenziato che il loro contributo in forma di cura ai nipoti spesso produce un effetto positivo sulla partecipazione delle madri al mercato del lavoro, seppure in maniera diversa a seconda del contesto e dei gruppi sociali.

Cambiamenti demografici e di politiche sociali nel prossimo futuro potrebbero avere un impatto determinante sulla capacità dei nonni di prendersi cura dei propri nipoti. L’invecchiamento della popolazione sta sfidando i sistemi pensionistici e le recenti riforme in diversi paesi europei hanno l’obiettivo di aumentare gradualmente l’età al pensionamento, in vista del continuo innalzamento dell’aspettativa di vita. Questo potrebbe tradursi in una minore disponibilità dei nonni come sostituti dell’assistenza formale all’infanzia e, di conseguenza, ci possiamo aspettare un effetto negativo sull’occupazione femminile (delle madri e delle nonne) se non si adottano contemporaneamente delle politiche orientate alla creazione e al rafforzamento dei servizi per le famiglie.

Nota

Per maggiori dettagli, la pubblicazione completa è in Discussion Paper No. 10: Gender (In)Equality over the Life Course. Evidence from the Generations & Gender Programme. Edited by Anne H. Gauthier, Irena E. Kotowska and Daniela Vono de Vilhena. 

Riferimenti

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