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Le donne sono....la versione italiana degli stereotipi su google

una ricerca su google con  la parola donne

"Le donne devono" è l'inizio della frase, il seguito prevede 4 opzioni, e sono: "stare a casa", "farsi desiderare", "stare in cucina", "essere sottomesse". Parola di google. O meglio, della funzione che propone in automatico una rosa di possibili ricerche in base alle prime parole digitate. Abbiamo provato a fare in italiano quello che una famosa campagna dell'Un women ha fatto recentemente con l'inglese, e qui sotto potete vedere i risultati. 

Se si fa una ricerca in internet interrogando Google, basta scrivere una o due parone nell'apposita casella e il motore di ricerca propone in automatico delle opzioni di frasi complete, che in realtà, più che frasi, sono le ricerche più frequenti fatte a partire dagli stessi termini. Un modo, anche se relativo, di farsi un'idea del grosso che circola sul web su certi argomenti. La funzione si chiama completamento automatico, e certo non si può considerare un "termometro" scientifico di tutto quello che gli utenti cercano su internet, ma almeno un po' di indicazione sì, perché così funziona: "Durante la digitazione, il completamento automatico prevede e visualizza alcune query tra cui scegliere. Le query di ricerca visualizzate dalla funzione di completamento automatico rispecchiano l'attività di ricerca di tutti gli utenti del Web e i contenuti delle pagine web indicizzate da Google", si legge sulla guida dello stesso motore di ricerca. 

Se si comincia scrivendo "le donne" succede che si scoperchia una pentola di misoginia e sessismo. Anche se si aggiunge un verbo il risultato non cambia, la frase suggerita è quasi sempre negativa.

Contenuti dispregiativi compaiono con una frequenza allarmante, almeno nel web in inglese e in italiano. L'Un women, la costola delle Nazioni unite che si occupa di diritti delle donne, ha usato i risutati in lingua inglese per sottolineare quanto la discriminazione sia radicata nelle società (si legga anche quest'articolo del Time).  In rete la maggior parte delle ricerche ancora sono su pregiudizi e stereotipi, "le donne non dovrebbero lavorare", "le donne non sanno guidare", "le donne devono stare a casa" eccetera.

Ah, abbiamo provato anche digitando "gli uomini..." e in effetti va molto meglio, i risultati sono spesso positivi e quelli negativi, che pure ci sono, sono sempre la minor parte.

(gina pavone