Insegna Economia Politica all'Università di Torino, è direttora di CHILD (Center for Research on Household, Income, Labour and Demographics).
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Dopo un anno di pandemia, con gli stravolgimenti che ne sono seguiti per l'organizzazione del lavoro, i dati ci parlano di uno squilibrio persistente nella gestione del tempo e dei carichi di cura all'interno delle famiglie. Un'occasione persa per cambiare?
Il lockdown ha cambiato qualcosa nella divisione del lavoro all’interno delle famiglie? Cosa dicono i dati sulle donne occupate in Italia
Il Reggio Emilia Approach è una filosofia educativa prescolare sviluppata nel comune emiliano. Una ricerca conferma che frequentare nidi e asili avvantaggia i bambini
I congedi di paternità fanno bene a tutti: papà, figli, mamme e mercato del lavoro, ce lo dicono sempre più numerose ricerche. Una proposta di legge c'è, ma la sua discussione è stata rimandata: è ormai inaccettabile il ritardo italiano nell'approvare misure concrete
La povertà non è solo quella delle condizioni materiali, ma anche la privazione della possibilità di apprendere, di sperimentare, di vivere esperienze che liberino capacità e talento. Save the children ha presentato un rapporto sulla povertà educativa che risponde, tra le altre, alle domande: quanti bambini hanno letto un libro? quanti sono andati a vedere un museo? quanti fanno sport?
In Italia la presenza femminile ai vertici delle imprese è ancora molto scarsa. In agosto, però, è entrata in vigore la legge che impone alle società quotate di riservare alle donne almeno un terzo delle posizioni in consiglio di amministrazione. Un'analisi sulle consigliere attuali suggerisce che è fondamentale una selezione attenta a competenze e qualità, piuttosto che ai legami con le imprese. E va associata a processi di formazione dei nuovi membri dei consigli. Ne potrebbero trarre benefici significativi soprattutto le società la cui governance non è ottimale.
L'impoverimento delle famiglie e l'aumento del lavoro femminile rendono gli asili nido sempre più importanti. Ma i servizi alla prima infanzia sono minacciati da tagli e minori entrate dalle rette. I comuni sono davanti a un bivio, nella scelta dei criteri d'accesso e delle tariffe. Ecco qualche elemento per scegliere a ragion veduta
Non è vero che i nidi servono "solo" alle mamme che lavorano. I dati dimostrano una relazione positiva tra la presenza di asili nido e le capacità scolastiche: i punteggi in italiano, per esempio. Motivo di più per rilanciarli, magari ricorrendo al gettito della nuova Imu
Anche per i servizi all'infanzia c'è un effetto scoraggiamento: meno se ne hanno, e meno se ne chiedono. Nonostante i piani del passato, siamo ancora alla metà dell'obiettivo di Lisbona, che nel Sud è lontanissimo. Mentre il piano Carfagna-Sacconi si affida alle famiglie. Ma fino a quando reggerà il “nonnismo”?