Politiche

Ultimi giorni per la raccolta delle firme contro il "porcellum". Il referendum serve alle donne? Tecnicamente, no. Ma il faro sulla riforma elettorale va tenuto acceso. E il ritorno al sistema delle preferenze, in luogo di un parlamento di "nominati", apre più spazi per le candidate e la loro azione politica

Referendum elettorale:
eppur si muove

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E' alle ultime battute la raccolta di firme per il referendum sulla legge elettorale. Oggetto: l'abolizione del cosiddetto "porcellum". Ci siamo chieste se questo referendum è amico delle donne e quali sarebbero le conseguenze in termini di rappresentanza femminile. Di seguito un commento di Rosanna Oliva del gruppo Aspettare stanca.


Dobbiamo appoggiare il referendum elettorale?

La vecchia legge elettorale, che tornerebbe in vigore, non ha alcun meccanismo di quote (come del resto l'attuale).  Cerchiamo di capire insieme se questo ci porta a dire che dobbiamo essere indifferenti al referendum, se dobbiamo criticarlo come un’azione politica negativa, oppure il referendum, pur non prevedendo alcun sistema di promozione della rappresentanza delle donne è comunque una novità positiva (nell'abolizione delle liste bloccate)?

Va innanzi tutto fatta una premessa sull’impatto della raccolta delle firme e, successivamente dell’inizio del lungo iter per il voto al referendum:

A. Il principale e immediato obiettivo della presentazione del referendum per l’abrogazione del "porcellum" è dare una scossa perché in senato si riprenda l’esame della riforma della legge elettorale per il parlamento e si arrivi al prossimo voto politico con una nuova legge elettorale.

B. Anche se il piano A non riuscisse (e c’è molto giustificato pessimismo al riguardo), l’iniziativa del referendum e la volontà popolare espressa con l’adesione all’iniziativa del referendum elettorale .potrebbero essere determinanti nel caso venisse meno l’attuale raccogliticcia maggioranza parlamentare. Infatti, prima dello scioglimento anticipato del parlamento, se ci fosse l’incarico per un governo “di scopo” (o qualcosa di simile) questo potrebbe avere principalmente il compito di modificare l’attuale legge elettorale.

Credo quindi che sia importante raggiungere le 500.000 firme necessarie entro il 25 settembre (occorrono alcuni giorni per presentarle entro la data del 30).

 Nel caso contrario il messaggio al parlamento, e non solo, sarebbe che l’opinione pubblica non attribuisce molta importanza alla riforma elettorale.

Esaminiamo ora la questione dell’impatto di un ritorno al mattarellum, sulla presenza delle donne in parlamento.

Anche nell’ipotesi in cui non si riesca a far approvare delle norme di garanzia di genere ad integrazione, va comunque considerato che i criteri per le candidature e le modalità della campagna elettorale avrebbero comunque un impatto positivo non solo generale, ma anche rispetto alle candidature delle donne ed alla loro aumentata possibilità di esser elette.

Da un punto di vista generale, come risultato finale avremmo un parlamento di elette/i e non, come l’attuale di nominati e quindi con una maggiore libertà rispetto alle vecchie oligarchie, più riformista e in cui le parlamentari avrebbero la possibilità di essere più incisive.

I partiti e movimenti politici dovrebbero presentare candidate/i in grado di acquisire consensi nel collegio, per vincere la competizione e potrebbero anche decidere di procedere alle primarie  per individuare le migliori candidature.

Potrebbero anche presentare liste alla Camera per la parte proporzionale prevista dal mattarellum, con nomi alternati per genere, proprio per attirare il voto delle donne, o almeno non disincentivarlo nel caso di listini di soli uomini.

Le candidate e i candidati sarebbero stimolate/i e facilitate/i nella campagna elettorale, che si svolgerebbe in collegi non proprio piccoli, ma comunque delimitati.

Viceversa con l’attuale "porcellum" le elettrici ed elettori non sono informati sugli effetti del proprio voto, per le candidature in più collegi e il meccanismo dei subentri.


Per ulteriori approfondimenti sull’impatto negativo del "porcellum" e sulle iniziative di Aspettare stanca si veda il sito nel quale sono stati pubblicati post a commento delle campagne elettorali del 2006 e del 2008